L’Ospedale de Lellis è organizzato per rispondere ai bisogni di assistenza dei cittadini, sia per quanto riguarda gli accessi al Pronto soccorso e i ricoveri in urgenza, sia per quanto riguarda l’attività ordinaria. I dati effettivi descrivono, per fortuna, una realtà ospedaliera molto diversa da quella che raccontano i sindacati, come dimostrano i risultati raggiunti proprio grazie all’impegno e il lavoro di tutto il personale dell’Azienda.
Al Pronto Soccorso non esiste nessun caso di ‘sovraffollamento’ anzi, dal 1 gennaio ad oggi si sono avuti 400 accessi totali in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Ad aumentare è stata la percentuale dei codici Rossi, che è più che raddoppiata (4,5 al 10,1 %). Stesso dicasi per i codici Gialli che hanno visto un aumento del 27% nello stesso periodo; questo ha generato un aumento delle necessità di ricovero. Secondo i dati in nostro possesso (e pubblicati in tempo reale in un portale regionale di facile consultazione) il caso di persone in attesa in barella per oltre 48 ore si è verificato in una sola occasione. Ciò nonostante, sappiamo perfettamente che ci sono criticità e le stiamo affrontando con il supporto delle strutture organizzative, sanitarie e tecnico-amministrative, secondo un programma di interventi già avviato.
Si cerca di diminuire il disagio dei pazienti in attesa di posto letto utilizzando al massimo i 10 posti di OBI ed i 2 di Medicina d’Urgenza. Sono in arrivo nuovi ausili (barelle) per aumentare il comfort dei pazienti in fase di “boarding”. L’organico medico della Unità operativa complessa di Medicina e Chirurgia Accettazione Urgenza è stato implementato con l’arrivo di 2 medici con contratto libero professionale. Tutte le necessità nell’ambito del Comparto vengono processate rapidamente dal SAPS (Servizio Aziendale Professioni Sanitarie) che provvede all’invio di personale in sostituzione quando è necessario. E’ inoltre allo studio un eventuale ampliamento dei locali del Pronto Soccorso per poter meglio accogliere e curare i pazienti in fase di stazionamento.
Inoltre, sono stati messi in atto dei percorsi “see and treat” (vedi e tratta) gestiti direttamente dal personale infermieristico per le patologie a minor impatto e sono in formazione dei laici per l’accoglienza ed il sostegno delle persone in sala di attesa.
Gravi le affermazioni dei sindacati rispetto all’attività espletata dal Dipartimento di Salute Mentale. In tal senso, è bene precisare, che la riorganizzazione dei servizi psichiatrici, finalizzata alla ottimizzazione delle attività assistenziali territoriali diurne, è iniziata nel 2011 con la ridefinizione della gestione operativa dell’urgenza psichiatrica. E’ stato adottato un modello organizzativo ed operativo di intervento per la gestione delle urgenze psichiatriche sul territorio in orario diurno, in orario notturno e festivo, conforme a come si opera in tutti gli altri Dipartimenti di Salute Mentale del Lazio e d’Italia.
Non è stato soppresso un Servizio, ma ridefinito in base al numero di richieste e degli interventi effettuati ed alle necessità assistenziali con la pianificazione di procedure operative strutturate che garantiscono la possibilità di avere un contatto continuativo con lo specialista. Dai dati di attività dei vari servizi del Dipartimento di Salute Mentale, rilevati dalla Gestione del Sistema Informativo Psichiatrico e dal Sistema Informatico Ospedaliero, risultano implementate tutte le attività psichiatriche territoriali ambulatoriali e domiciliari. Diminuiti i ricoveri nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura per pazienti in carico ai Centri di salute mentale.
Nel I bimestre dell’anno 2015, il numero dei ricoveri rispetto allo stesso periodo del 2014 risultano diminuiti del 12%. I progetti di dimissione realizzati all’interno delle strutture residenziali “Girasoli” nell’anno 2013/2014 a favore di quegli utenti anziani, geriatrici, incontinenti affetti da polipatologie, sono il frutto di un processo operativo di ridefinizione delle condizioni cliniche e dei bisogni assistenziali dei pazienti effettuato dall’equipe multidisciplinare. Sono state inoltre attivate tutte le procedure necessarie a garantire l’erogazione e l’appropriatezza delle prestazioni sanitarie assistenziali.
Sappiamo che questo è un momento di passaggio delicato e complesso, in cui occorre chiedere il contributo di tutti per affrontare e risolvere le difficoltà, nell’interesse primario dei cittadini. Dobbiamo proseguire il lavoro iniziato un anno fa, senza soste né ripensamenti alcuni, dettati da strumentalizzazioni che non fanno altro che creare allarme sociale e disaffezione verso un sistema sanitario provinciale che sta uscendo da una fase di grande sofferenza e che guarda alla nuova organizzazione come ad una occasione di rilancio”.
E’ quanto dichiarano il direttore generale della Asl di Rieti Laura Figorilli e il direttore sanitario Marilina Colombo.