PAOLUCCI: LA RITEL DEVE RIASSORBIRE I LAVORATORI DI ARCOBALENO

Ritel

La UILM unitamente alle altre OO.SS. aveva deciso di non dare più nessun alibi a chi doveva portare lavoro alla Ritel,consapevole però che solo i 40 milioni di Alcatel non sarebbero bastati.

Infatti l’azienda ha continuato ad accumulare perdite consistenti e in costante aumento.

Nell’incontro del 6 maggio al Ministero l’amministratore dopo un attenta e puntuale analisi ha dichiarato che l’azienda necessità di un aumento considerevole di fatturato e che non può permettersi di perdere più nemmeno un euro,per cui sarà costretto ad una riduzione dei costi.

Noi crediamo che una riduzione dei costi si debba attuare anche con il riassorbimento dei lavoratori della società Arcobaleno, alla quale non è stato rinnovato il contratto di fornitura , dato che quei lavoratori svolgono un servizio necessario a garantire la piena funzionalità dello stabilimento.

I 27+ 7 lavoratori si trovano in questa spiacevole situazione anche per l’ incapacità dell’attuale dirigenza Ritel di tener fede ai crediti vantati dalla società Arcobaleno circa 2 milioni di euro.

E’ chiaro che in questo momento l’anello debole di questa catena sono i lavoratori, che rischiano di  rimanere schiacciati da situazioni al di sopra della loro portata.

Non permetteremo che i lavoratori vengano usati scambiati, violentati nella loro dignità di lavoratori e di persone per interessi di recupero crediti.

Nell’incontro di domani all’associazione industriali di Rieti la nostra organizzazione ha dichiarato di non volersi sottrarre al confronto,un confronto serio e costruttivo che sia finalizzato a gestire una fase transitoria, contingente ma sicuramente limitata e governata che riguardi l’intero perimetro dello stabilimento.

Su questi temi molto delicati  sarà misurata anche la capacità dell’attuale dirigenza di gestire questa fase transitoria molto delicata in completa autonomia,se cosi non fosse buon senso vorrebbe che rassegnino le loro dimissioni.

Contemporaneamente chiediamo alla politica tutta che si attivi al più presto per fare in modo che Finmeccanica  dia un suo significativo apporto in termini di lavoro e commesse in modo che si possa mettere in sicurezza l’intero stabilimento.

E’ chiaro che da questo momento in poi il tempo dei buoni intendimenti è finito è l’ora dei fatti concreti.