Disagio e malattia psichica, la ASL scende in campo contro il pregiudizio

La Direzione Aziendale rilancia il tema del disagio e la malattia psichica e scende in campo contro il pregiudizio, con iniziative volte a favorire l’attenzione al mondo della salute mentale. Il progetto, organizzato dal Dipartimento di Salute Mentale della Asl diretto dalla dottoressa Gabriella Nobili, prevede interventi negli Istituti Superiori di Rieti e Poggio Mirteto. Il gruppo di lavoro che si occupa del progetto è interdisciplinare e formato da Assistenti Sociali, Infermieri, Psichiatri e Psicologi della Asl di Rieti. E’ coordinato dalle psicologhe dottoressa Elena Napoleoni, nelle scuole di Rieti e dalla dottoressa Franca Cupelli nelle scuole di Poggio Mirteto. Gli obiettivi del progetto sono quelli di informare e sensibilizzare gli studenti sui temi della salute mentale per modificare la conoscenza e l’atteggiamento nei confronti dello stesso. Ridurre l’intolleranza sociale affrontando i temi del pregiudizio e dello stigma. Promuovere un atteggiamento di comprensione e di accettazione nei confronti della diversità. Il progetto, si articola in due incontri con gli insegnanti: un primo incontro, preliminare agli interventi in classe, ed uno al termine degli interventi stessi e quattro incontri in classe con gli studenti che attraverso informazioni sulla malattia mentale, discussione, proposta di materiali (fotografie, spezzoni di film) e di situazioni esperienziali di stimolo, si confrontano in modo critico con l’esperienza di vita della persona con disagio mentale, spesso vista come incomprensibile, inguaribile, incurabile e pericolosa. Il progetto si concluderà con un evento finale, organizzato all’ interno dell’Istituto, in cui gli studenti, sollecitati a utilizzare la loro sensibilità e la capacità di emozionarsi, presenteranno ai compagni di altre classi i loro elaborati relativi all’esperienza compiuta (poesie, disegni, filmati, sul tema della malattia mentale e dello stigma).
L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di prevenzione della Asl, che prevede anche interventi d’informazione riguardante la tematica dell’insorgenza del disturbo psichiatrico in seguito all’uso e abuso di sostanze psicotrope. Tale fenomeno, la cui presenza è sempre più diffusa nella nostra provincia,  si inserisce prepotentemente nel più ampio contesto del disagio giovanile. Negli ultimi anni è aumentata l’utenza costituita da pazienti i quali hanno accesso al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, spesso per la prima volta, manifestando una franca sintomatologia psichiatrica in seguito ad assunzione di sostanza (nel 2013-2014 la percentuale di accesi al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di giovani tra i 17 e i 25 anni è stata del 30%). Attuato presso gli Istituti Superiori di Rieti e Provincia dal Dipartimento di Salute Mentale, il progetto è coordinato dalla dottoressa Carla Matteucci e si avvale della presenza del professor Fabrizio Schifano, Ordinario di Farmacologia Clinica e Terapia presso la “ Faculty of Health and Human Sciences” presso l’Università di Hertfordshire (UK). Proprio in questi giorni il Provveditore agli Studi di Rieti, dottoressa Del Rosso si è fatta portatrice di una richiesta di collaborazione futura rispetto all’iniziativa del Dipartimento di Salute Mentale, avendo ricevuto feedback positivi sia da parte del corpo insegnante che degli alunni riguardo gli incontri effettuati.
“Tali iniziative – sottolinea il Direttore Generale della Asl di Rieti Laura Figorilli (nella foto)- vogliono tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica sui problemi dell’assistenza psichiatrica e del disagio giovanile. Abbiamo voluto coinvolgere i ragazzi delle scuole, nella convinzione che proprio da loro debba partire la promozione di una cultura improntata alla tolleranza e all’inclusione dei pazienti affetti dalla patologia mentale. Nel contempo –prosegue Figorilli- vogliamo affrontare con determinazione il fenomeno dell’uso – abuso di sostanze psicotrope, specie delle nuove sostanze, correlato all’insorgenza del disturbo psichiatrico. Un fenomeno purtroppo sempre più diffuso nella nostra provincia, che va combattuto con l’informazione e la promozione del benessere psico-fisico, riducendo la prevalenza dei comportamenti a rischio”.