Una delegazione di sindaci guidata da Sergio Pirozzi (nella foto) sindaco di Amatrice e presidente dell’Associazione è stata ricevuta mercoledì scorso al Ministero della salute dal segretario Dr. Alessio Nardini e dal capogabinetto del Ministro on. Sabrina De Camillis.
Ad affiancare il sindaco di Amatrice c’era Alberto Bambini sindaco di Acquapendente, per la Toscana Marco Buselli, primo cittadino di Volterra, Ciccio La Rosa sindaco di Niscemi, Antonio Giannotti vice sindaco di Praia a Mare, Francesco Trimboli in rappresentanza del sindaco del Comune di Tortora, Mario Ferrari sindaco di Portoferraio, Francesco Sinatra sindaco di Leonforte, Pierpaolo Sau sindaco di Tonara, e Anna Bulgaresi Sindaco di Marciana.
Pirozzi ha presentato l’Associazione e ringraziato ed apprezzato la celerità con la quale i sindaci hanno avuto l’incontro. All’ordine del giorno i servizi ospedalieri delle zone cosiddette disagiate, quelle aree periferiche, rurali, montane e delle piccole isole che fanno i conti giorno dopo giorno con lo spopolamento ed il taglio di servizi.
La cronaca recente ha portato alla ribalta i temi per i quali questi sindaci hanno deciso di unirsi e che il Ministro Lorenzin ha espresso con grande determinazione nelle sue ultime dichiarazioni: l’accesso alle cure deve essere equo ed universalistico e non può dipendere dal luogo di nascita. Le reti dell’urgenza devono funzionare ed essere una priorità. La sanità non può essere gestista in maniera ragionieristica perché evidentemente parliamo della vita e della salute delle persone.
La Sanità negli ultimi anni ha visto crescere in maniera smisurata il ruolo del Ministero dell’Economia che ha richiesto sacrifici sempre crescenti, ormai insostenibili dal sistema. Le Regioni hanno gestito ognuno a suo modo la diminuzione di risorse, ma il risultato è pressoché lo stesso in tutta Italia: accentramento dei servizi, impoverimento dei territori periferici, forti tagli sui territori marginali.
I sindaci dell’Associazione dei Comuni Dimenticati pensano ci sia la necessità di analizzare i territori ed in base ad attente valutazioni su distanze, rete viaria, orografia e condizioni climatiche garantire a ciascun cittadino, ovunque risieda, una catena dell’emergenza-urgenza efficiente e veloce ed il rispetto dell’ora d’oro nell’intervento d’emergenza.
Per questo hanno chiesto ai collaboratori del Ministro di riconsiderare il punto 9.2.2 del Decreto Balduzzi “Presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate” e sostituire con un “obbligo” e non con una “possibilità” in balia della spending review, la presenza di presidi ospedalieri dotati di pronto soccorso nelle zone classificate come disagiate: la rete dell’urgenza ed il pronto soccorso devono essere alla portata di tutti.
Questa è la prima battaglia dell’associazione. Il diritto alla salute non è una torta dalla quale si possono sottrarre fette a seconda delle disponibilità economiche. Il diritto alla salute è uno ed indivisibile ed i sindaci sono certi di essere stati in grado di portare all’attenzione del Ministero le preoccupazioni dei loro territori. Si terrà, infatti, a breve un nuovo incontro con l’ufficio legale del Ministero per approfondire le questioni poste sul tavolo.
Intanto il 21 marzo a Niscemi i sindaci dei Comuni Dimenticati si riuniranno per il terzo meeting dell’associazione in cui faranno il punto sulle iniziative da intraprendere insieme per allargare la rete di sindaci pronti a rivendicare il diritto di vivere nell’Italia che i nostri governanti, per miope veduta, vorrebbero che fosse “minore”.