Il Congresso costitutivo della Camera del Lavoro CGIL di Rieti – Roma Est – Valle dell’Aniene apre nuovi orizzonti per il Sindacato Provinciale che ha celebrato ad Ornaro (Rieti) il radicale cambio di passo nell’organizzazione centrale delle strutture.
Salutati dal Consigliere Regionale Daniele Mitolo, dal vice Sindaco di Rieti Emanuela Pariboni, dal Presidente dell’A.N.P.I. Renzo Ricci e dalle massime cariche del sindacato regionale e provinciale, i circa 280 delegati hanno votato all’unanimità per la storica pagina che cambia gli assetti, ma non certo gli equilibri così come si legge nel documento condiviso e dall’ordine del giorno proposto dalla sezione reatina e assunto dalla commissione politica.
Commissione che ha preso “l’impegno di perseguire l’obiettivo di dotare la Cgil, attraverso l’articolazione dei presidi territoriali e attraverso la composizione degli organismi dirigenti, di un’adeguata “riconoscibilità” e autonomia politica in ciascun territorio oggetto della riorganizzazione”.
Queste decisioni si realizzano assumendo un modello di Camere del Lavoro Territoriali Policentriche, con il polo di Rieti e la sua Provincia, il polo dei Municipi di Roma Est e il polo di Monterotondo, Palombara, Tivoli e Guidonia.
Diversi gli argomenti trattati e i passaggi che tracciano le future linee del sindacato tenendo ben presenti i fatti che hanno condizionato la realtà attuale.
Dalla crisi del 2008 si è passati alle decisioni politiche del Governo Renzi con il risultato “le nostre Istituzioni democratiche reggono, ma restano fragili e hanno bisogno di essere costantemente difese e anche rinnovate”.
In questa direzione il Sindacato ha ribadito che la Cgil rimane un baluardo essenziale per la difesa della democrazia e per la difesa dei diritti dei più deboli.
Il paese ha bisogno della Cgil, della sua forza, delle sue proposte, delle sue idee e del suo contributo di elaborazione.
Le soluzioni ci sarebbero pure e la Camera del Lavoro ha ribadito di voler ripartire dal territorio per individuare, utilizzare e valorizzare le sue risorse e le sue vocazioni ridefinendo al tempo stesso l’assetto con un modello di Camere del Lavoro Territoriali Policentriche, salvaguardando la Cultura e le Storie che hanno contraddistinto nel tempo il ruolo delle stesse e al contempo portando a compimento un forte reinsediamento e reale decentramento delle categorie e dei servizi.