Un’azione di solidarietà poetica e pacifica per Erri De Luca si è tenuta questo pomeriggio anche a Rieti. Un filo ideale di lettura ha unito i partecipanti offrendo a tutti la possibiltà di dare voce al libro di Erri De Luca “La parola contraria”: un inno alla libertà di espressione, di parola e di scrittura.
Ognuno ha portato il proprio libro nel quale ha scritto la data, per ricordare che oggi si processano le parole di uno dei massimi scrittori italiani.
Il caso Erri De Luca sta mobilitando spontaneamente e liberamente piazze, librerie e istituti di cultura in Italia e all’estero, comprese alcune scuole del Sud. Il 28 gennaio Erri De Luca, considerato in Francia lo scrittore italiano contemporaneo più importante in Europa, è stato costretto ad un processo a Torino (e lui lo vuole a porte aperte) per aver detto in un’intervista una frase sconveniente e da censurare a proposito del tunnel nella montagna in Val di Susa, scavato da una società italo-francese per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità.
La metafora delle cesoie che sono utili a tagliare le reti e la dichiarazione rilasciata in un’intervista telefonica “la TAV va sabotata perché un’opera nociva e inutile”, con la sottolineatura precisa e rimarcata “nessun terrorismo”, sono bastati a far scattare la denuncia contro di lui da parte della società interessata: “istigazione a commettere più delitti e contravvenzioni ai danni della società stessa e del cantiere” – come si legge nell’avviso recapitato quasi un anno fa.
In Italia, da un lato la legge favorisce i processi partecipativi delle popolazioni sulle decisioni da prendere nei territori per le grandi opere (che coinvolgono grandi quantità di denaro pubblico), e poi dall’altro viene tentato di “censurare” e intimidire la voce di uno scrittore, con l’accusa di istigatore.
Dice De Luca: “Nata spontaneamente, l’iniziativa “Io sto con Erri” ha dato prova concreta che l’incriminazione non ha isolato, ma istigato alla reazione opposta. I pubblici ministeri possono istigare, a loro insaputa. Molte persone hanno sottoscritto “Io sto con Erri”. E io con chi sto? – si domanda Erri De Luca nel suo ultimo libro “La parola contraria”. “Sto con tutti loro e con la Val di Susa”.
“La voce contraria” ha già mostrato il suo lato virale: decine di lettere di cittadini, post su gruppi fb, iniziative pubbliche e moltissimi articoli hanno reso questo un vero e proprio caso: di giustizia, di cultura, di qualità sociale. In molti fanno riferimento all’articolo 21 della Costituzione Italiana, laddove dichiara che tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con le parole, fatta eccezione per le frasi che rientrano inequivocabilmente nei reati di diffamazione e di apologia.
[cubeportfolio id=”30″]