Pubblichiamo una lettera che i lavoratori dell’Asm hanno inviato alla nostra redazione in risposta alle affermazioni del sindacalista Palmerini dell’ugl (LEGGI):
“Stentiamo a credere che Lei sig Marco Palmerini dipendente ASM nonché Segretario Confederale UGL si scagli contro i suoi colleghi accusandoli di non esporsi in prima persona. Bene a differenza Sua noi la faccia la mettiamo ogni giorno nei confronti tutti gli utenti che sono stanchi di continui disservizi creati non certo dal nostro comportamento ma bensì da ricercare altrove. Queste cose a Lei sono ben note poichè una volta stava sul campo come noi ma forse adesso occupa un posto in tribuna VIP.
Lei sì che dovrebbe metterci la faccia senza incorrere in problemi ed avere il coraggio, come ha fatto nei nostri confronti a mezzo organi di stampa, di denunciare una situazione in ASM drammatica con mezzi fermi al palo perché non vi sono pezzi di ricambio, con farmacie che faticano per avere le forniture dei farmaci, con condizioni di lavoro che mettono ogni giorno a repentaglio la sicurezza sia dei lavoratori che degli utenti. Se oggi possiamo parlare di servizi erogati è grazie soltanto a quei di lavoratori tra i quali siamo onorati di esserci anche noi, sparuto numero che, come Lei ci definisce, non ha il coraggio di metterci la faccia e stare dietro l’anonimato.
Comprendiamo che per Lei sig Segretario sia una situazione alquanto difficile poiché le sue spiccate qualità professionali l’hanno portata a ricoprire, in brevissimo tempo e differentemente da tutti quei suoi colleghi, che per vedersi riconosciuti i propri diritti e qualità professionali debbono mettere in atto contenziosi con l’Azienda, un ruolo apicale all’interno di ASM e quindi tale condizione rende difficile a Lei poter tutelare i lavoratori ed allo stesso tempo fare gli interessi del datore di lavoro.
Segretario questo sparuto numero di suoi colleghi ha una grande virtù ”LA COERENZA” perché soltanto la coerenza ci permette di avere sempre in mente da dove proveniamo e soprattutto da quale parte stare”.