Lo scorso sabato 27 dicembre sono stati presentati ai cittadini di Rieti gli “Interventi per il completamento e l’ammodernamento delle infrastrutture a servizio del turismo nel comprensorio del Monte Terminillo”, proposti dalla Amministrazione Provinciale di Rieti e dai Comuni di Rieti, Cantalice, Micigliano, Leonessa, con la presenza della Regione Lazio in veste di cofinanziatrice di circa un terzo delle opere.
Quasi due mesi prima, il 10 novembre, un insieme di associazioni ambientaliste (WWF Lazio, CAI GR Lazio, Italia Nostra, LIPU Rieti, Federtrek, Mountain Wilderness, Altura Lazio, European Consumer, Forum Salviamo il Paesaggio di Rieti e Provincia, Post Tribù, Rieti Virtuosa, Inachis Rieti) avevano presentato un atto di diffida e messa in mora al Presidente della Regione Lazio On. Nicola Zingaretti e alla Direzione Regionale Infrastrutture e Ambiente, nella persona del Dott. Bruno Placidi, rilevando come la quasi totalità degli interventi sarebbe stata realizzata all’interno di aree tutelate a livello europeo (ovvero appartenenti alla rete Natura 2000 di cui alla Direttiva Habitat 92/43/CEE e Direttiva Uccelli 2009/147/CE) in assenza dei Piani di Conservazione e delle Misure di conservazione prescritte per legge, indispensabili per valutare la compatibilità delle nuove opere con le caratteristiche ambientali dei luoghi.
Nel corso della presentazione del 27 dicembre le ragioni di questi rilievi sono state fatte presenti sia dalla rappresentante del CAI Lazio Ines Millesimi, sia dal rappresentante del WWF Lazio Giampiero Cammerini, ed i loro interventi sono stati ripetutamente interrotti e accompagnati da offese, anche di natura sessista, assolutamente incompatibili con una assemblea pubblica.
Il CAI Lazio e il WWF Lazio, così come tutti i cittadini, ritengono sia dovere imprescindibile di una pubblica amministrazione – nella fattispecie il Comune di Rieti ospite della presentazione – garantire la correttezza del confronto democratico e interpretano tali intemperanze verbali come una dimostrazione della debolezza di un progetto di sviluppo del turismo montano sul Terminillo fondato su modelli già rivelatisi fallimentari e che risulteranno ancora più fallimentari sia a causa dei cambiamenti climatici in atto, sia grazie alla evoluzione culturale degli amanti della montagna, che in tutta Italia dimostrano di privilegiare forme di fruizione ambientale fondate sulla qualità dell’ambiente e non sulla proliferazione di infrastrutture costose e destinate all’inutilizzo.
Queste argomentazioni saranno compiutamente sviluppate e proposte nelle osservazioni che le associazioni ambientaliste proporranno ai materiali progettuali offerti alla consultazione, nella certezza che il futuro del Terminillo sarà tanto più positivo per la comunità reatina quanto più riuscirà a valutare criticamente gli insuccessi del passato ed a percorrere sentieri innovativi.