Non è ancora stato “smaltito” il “trauma tasse” di fine anno, che sotto silenzio ne arriva un altro.
Nessuno ne parla, ma dal 1° gennaio 2015 c’è un nuovo aumento delle accise sui carburanti. Quando sembrava che almeno da questo versante si potesse tirare un sospiro di sollievo, il governo Renzi partorisce sotto l’albero di Natale questo ennesimo regalo per gli italiani. Anche nella provincia di Rieti, negli ultimi mesi , il costo di benzina e gasolio sono diminuiti sensibilmente. In alcuni distributori il gasolio è venduto a quasi 1,300 euro a litro e la benzina si vende intorno a 1,450 euro al litro.
Erano anni che non si vedevano cifre cosi basse anche se non proporzionate alla drastica diminuzione del petrolio. Basti dire che il Brant è passato ai 147 dollari al barile del 2008 agli attuali 60 dollari.
Di fronte ad un crollo di tali proporzioni ci si sarebbe potuto attendere una soluzione del prezzo delle pompe di altre diminuzioni.
Sicuramente il peso del fisco su benzina e gasolio, che si aggira intorno al 60%, fa si che anche una diminuzione del 30% del barile del petrolio viene diluito con molto tempo nei prezzi finali.
Purtroppo però gli aumenti fiscali sui carburanti non ci danno tregua. Negli ultimi 4 anni, rileva l’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Rieti, gli automobilisti italiano hanno subito ben 9 ritocchi all’insù di accise e IVA.
E dal 1° Gennaio ne scatterà un altro, anche abbastanza corposo. Sarà un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, da adottare entra la fine di questo anno, e stabilire l’esatta quantificazione in modo comunque da far affluire nelle casse dello Stato 671 milioni di euro nel 2015 e ulteriori 17,8 milioni di euro nel 2016.
La ragione di questo ennesimo ritocco alle accise è collegata dall’abolizione dell’ IMU sulle abitazioni principali avvenuta nel 2013, la cui copertura è stata solo in parte assicurata dalla maggiore IVA incassata dall’Erario attraverso l’accelerazione di pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione e dalle sanatorie ai concessionari dei giochi.
Spieghiamo adesso la quantificazione dell’aumento. Per reperire il gettito mancante è scattata una clausola di salvaguardia (comma 4 art. 15 d.lgs 102/2013): pertanto, secondo le stime dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Rieti e di dati della CGIA, a partire dal 1° Gennaio 2015 aumenteranno le accise sui carburanti per un importo pari a 1,8 centesimi di euro al litro. Ma non è finita, infatti per l’effetto finale, se si considera che questo aumento ritocca all’insù la base imponibile IVA si traduce in un incremento complessivo di 2,2 centesimi di euro al litro.
Nonostante il prezzo del greggio sia sceso dotto i 64 dollari , in Italia il prezzo dei carburanti rimane molto elevato.
Ovviamente, a incidere è il carico fiscale che, sia nella benzina sia nel gasolio per autotrazione, non ha eguali in Europa.
“Inoltre – dichiara Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – tenuto conto che oltre l’80% delle nostre merci viaggi in gomma, non è da escludere che gli aumenti di inizio anno spingeranno all’insù soprattutto i prezzi dei principali bene di consumo, penalizzando, ancora una volta, le famiglie più in difficoltà”.
“Non dobbiamo dimenticare, sottolinea Clara Odorici – responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Rieti – che oltre agli autotrasportatori ci sono intere categorie come gli autonoleggiatori, i taxisti, i patrocinanti, gli agenti di commercio che, utilizzando professionalmente ogni giorno l’autovettura o il furgone, con questo ulteriore aumento delle accise appesantirebbe ulteriormente una situazione economica già molto deteriorata negli ultimi anni”.
Nelle tabelle allegate (LEGGI), l’Ufficio studi di Confartigianato ha stimato gli effetti su un pieno di carburante relativo a due tipologie di autovetture di media cilindrata (una alimentata a benzina e l’altra a gasolio), entrambe con un serbatoio di 50 lt. Si è anche stimato quanto questo ennesimo aumento inciderà sul portafoglio degli italiani su base annua.
Ebbene, con una media 15000km annui nel 2015 pagheremo 20 euro in più di tasse rispetto al 2014. Se invece la comparazione viene eseguita rispetto al 2010, anno in cui è partita la raffica di aumenti, l’incremento sarà di 249 euro.
Con le auto alimentate a gasolio che percorre mediamente 25000km annui invece pagheremo 28 euro in più di tasse. Se il rapporto fosse con il 2010 allora l’incremento sarà di 387 euro.
Il nuovo anno non poteva cominciare meglio.