I lavoratori della Provincia di Rieti nel pomeriggio di oggi hanno occupato il Consiglio Provinciale per chiedere chiarezza sul loro futuro.
Secondo la Riforma Delrio, dei 308 lavoratori presenti oggi nell’Ente 150 sarebbero in esubero. Di questi 58 (la cifra potrebbe arrivare a 70) verrebbero posti in prepensionamento, i rimanenti 90 verrebbero messi in mobilità per due anni in attesa di essere inseriti in altri Enti locali o regionali, alla scadenza per loro ci sarebbe il licenziamento.
In merito sono intervenuti i sindacalisti di CGIL, CISL e UIL: “quello che vorremmo trasmettere con questa iniziativa è che il problema non è solo dei dipendenti, ma di tutti i cittadini.
Le province con questo sistema avranno difficoltà a pagare gli stipendi e ad offrire servizi ai cittadini, anche i comuni sono al buio su di cosa dovranno occuparsi nel momento in cui andranno a sostituire la Provincia. I tagli alle province sono stimati in 1 miliardo nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017.
Occupiamo proprio per sensibilizzare il consiglio provinciale e tutti i sindaci dei comuni, per sottolineare la gravità di quello che sta accadendo e per chiedere a tutte le amministrazioni comunali di indire i consigli comunali nella stessa data, con lo stesso ordine del giorno inerente il riordino istituzionale. Vogliamo sensibilizzare la popolazione su quello che sta accadendo”.
Il Presidente della Provincia ha raccontato un’Amministrazione a pezzi: “la sala consiliare è occupata dai lavoratori di Risorse Sabine, il consiglio provinciale è occupato dai dipendenti dell’Ente. Da quando mi sono insediato non ho fatto nient’altro che occuparmi di emergenze. Ad oggi non abbiamo i soldi neanche per sostituire gli estintori nelle scuole, riparare le finestre, o ancor meno per la manutenzione straordinaria delle strade. Ci siamo resi conto che la riforma delle province è stata un’ulteriore occasione sprecata che ha previsto il dimezzamento dei costi ma non un disegno complessivo istituzionale che prevede anche Roma Capitale”.