“L’ Ufficio Problemi Sociali e Lavoro della diocesi di Rieti segue con attenzione la vertenza dei lavoratori di Risorse Sabine, la cui protesta prosegue all’interno del Palazzo d’oltre Velino.
Dopo giorni di occupazione e alcune delusioni, la vigilia di Natale, Provincia di Rieti e Regione Lazio hanno annunciato in una nota congiunta di aver individuato un percorso comune per garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali della società “in house” per tutto il 2015.
Rimaniamo in attesa che questa prospettiva si concretizzi con un apposito stanziamento nel bilancio della Regione Lazio, ma ricordando che si tratta di una soluzione tampone. È infatti tempo di pensare ad una sistemazione definitiva per questi lavoratori: non in un’ottica assistenziale, ma perché possano mantenere le proprie famiglie contribuendo con la propria opera al benessere della collettività. Non mancano infatti cose da fare, beni pubblici da mantenere, bisogni da soddisfare.
Da questo punto di vista, la rinuncia alla “forza lavoro” di Risorse Sabine avrebbe il sapore dell’occasione persa, sarebbe un danno per tutti i cittadini. Occorre dunque la volontà di mettere in sintonia la domanda di interventi e servizi pubblici con quella di una occupazione stabile e dignitosa, ricordando che la costruzione trasparente di vantaggi collettivi sembra essere l’unico modo per pacificare una società oramai disgustata dall’ingiustizia, dal privilegio, dal clientelismo.
Questo compito compete alla politica e alle istituzioni che invitiamo ad una maggiore presenza e responsabilità, a non lasciare nella disperazione quanti si trovano sull’orlo della perdita del posto di lavoro e, insieme, a non lasciare privi di servizi quanti pagano con le tasse il mantenimento della Res Pubblica”.
È quanto dichiara don Valerio Shango, direttore dell’Ufficio Problemi Sociali e Lavoro della diocesi di Rieti.