L’anno che si sta concludendo è stato un anno pesantissimo per le lavoratrici ed i lavoratori dell’industria reatina. Lo è stato sia per il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali sia per la perdita di occupazione.
Le ore di cassa integrazione utilizzate hanno superato di gran lunga i 2 milioni, questo era il dato ufficiale dell’Inps a fino ottobre, ma la situazione è più pesante visto che mancano ancora le autorizzazioni di novembre e dicembre. Questo dato è pesante non solo per l’economia delle famiglie dei lavoratori coinvolti ma lo è complessivamente per l’economia dell’intero territorio visto che sono venuti a mancare circa 15 milioni di euro di risorse, anche da spendere, che provenivano dai loro salari.
A questo vanno aggiunte le numerose uscite per licenziamento e mobilità, con lavoratori costretti ad uscire, non solo per la chiusura delle aziende ma anche per la riforma Fornero sugli ammortizzatori sociali. Infatti dal 2015 entra in vigore la riforma sull’indennità di mobilità che toglie un anno di indennizzo alle lavoratrici ed ai lavoratori del nostro territorio. Vista la crisi che c’è, sarebbe necessario aumentare gli ammortizzatori sociali, “questi” invece li tolgono.
Ci sono vertenze che si chiudono negativamente con il licenziamento di tutti come lo è stata quella della Enterprise. Nessuno avrebbe pensato che questa azienda del gruppo Angelantoni, che negli anni era stata immune dalla crisi, avesse potuto fare questa fine.
Ci sono poi vertenze come quelle della Ritel che, dopo il licenziamento di tutti i lavoratori già dallo scorso anno, hanno bisogno di una riapertura del tavolo di confronto al Mise dopo i numerosi impegni di tutti soggetti istituzionali ai vari livelli, fino alla Presidenza del Consiglio. Alle “chiacchiere” purtroppo non sono seguiti i fatti, quelli di cui hanno estremamente bisogno le lavoratrici ed i lavoratori Ritel dopo un anno di mobilità.
Rimangono ancora aperte per il 2015 vertenze importanti come quella dell’Alcatel, della Solsonica e della Schneider e che coinvolgono ancora centinaia di lavoratrici e lavoratori reatini. La situazione per queste vertenze e’ in questi giorni in evoluzione e dalla soluzione di queste ne vale il futuro industriale di questo nostro territorio.
A tutte le vertenze note alla cronaca, anche per la loro dimensione, vanno poi aggiunte molte piccole aziende che hanno coinvolto e coinvolgono moltissimi lavoratori.
Qualcuno potrebbe domandarsi se sia il caso parlare di futuro industriale a Rieti dopo tutto quello che è successo. Per noi la risposta è si perchè crediamo che non potrà esserci sviluppo nel nostro territorio senza il rilancio dell’industria e su questo la base di partenza potrebbe essere proprio il recente accordo di programma firmato al Mise e voluto fortemente dalle organizzazioni sindacali.
La situazione nel 2014, come abbiamo descritto, è stata drammatica ma questo non significa che ci rassegneremo ed affronteremo il 2015 con la convinzione che la lotta e la determinazione dimostrata per difendere il lavoro, anche dalle lavoratrici e dai lavoratori reatini , possa cambiare le cose.