Un bilancio di fine anno che parte da alcuni punti di forza che possono aiutare le aziende reatine a reggere l’urto della crisi per programmare un 2015 all’insegna della Green Economy, della rigenerazione del tessuto urbano, della calendarizzazione delle piccole e grandi opere pubbliche e private rimaste per troppo tempo “imbalsamate”, da una riforma del mercato del lavoro che deve essere conosciuta dalle imprese al fine di poterne cogliere le opportunità.
Così il presidente della Federlazio di Rieti, Riccardo Bianchi, ed il direttore Giuseppe Scopigno, hanno presentato alla stampa il tradizionale appuntamento natalizio con i numeri dell’attività dell’Associazione di categoria e le prospettive per l’anno a venire.
“Siamo l’organizzazione industriale maggiormente rappresentativa nel nostro territorio ed abbiamo la responsabilità di accompagnare le nostre imprese in un percorso che permetta loro di uscire il più velocemente possibile dalla crisi – ha detto il presidente Riccardo Bianchi – e va proprio in questo senso il nostro impegno nella sottoscrizione dell’accordo di programma, che vede molte delle nostre aziende associate protagoniste nella presentazione di progetti in particolare nel settore della meccatronica, come anche l’organizzazione di iniziative che promuovano l’imprenditorialità nel settore della Green Economy. Tutti elementi che, uniti al contrasto all’uso indiscriminato del suolo e al degrado idrogeologico, rappresentano assi portanti della piattaforma programmatica che abbiamo presentato quest’anno, in occasione della nostra assemblea generale che ha portato al rinnovo delle cariche”.
Per Bianchi, “è fondamentale sbloccare i cantieri delle piccole e grandi opere pubbliche e private che da troppo tempo sono immotivatamente ferme e per questo avvieremo insieme agli enti locali interessati, dalla Provincia al Comune al Consorzio industriale, una ricognizione per calendarizzare la ripresa dei lavori”. Ed ancora: per il presidente di Federlazio, “se diciamo che non bisogna consumare nuovo territorio, dobbiamo essere coerenti e concentrarci sulla rigenerazione urbana, mettendo in moto attività che consentano di risanare i quartieri degradati con risorse pubbliche e private”.
Uno sguardo al futuro, quindi, che parte, come sottolineato dal direttore Giuseppe Scopigno, “da una base associativa che ha retto nonostante la crisi, anzi ha visto l’ingresso di un apprezzabile numero di nuove aziende, segno che gli imprenditori stanno capendo come soprattutto in questa difficile fase è fondamentale confrontarsi per condividere tematiche ed esperienze comuni” e da un’associazione di categoria “che eroga servizi di qualità, nell’ambito di un network di imprese in grado di generare stimoli e opportunità di business, che nel solo 2014 ha svolto oltre 30 interventi formativi rivolti a più di 200 lavoratori, per un totale di 3mila ore di formazione, che ha erogato tramite il proprio Confidi garanzie per oltre 2,5 milioni di euro”, e che ha anche svolto attività sindacale-politica, “ad esempio intervenendo presso le amministrazioni locali per quanto riguarda l’imposta sui rifiuti per le attività produttive, nonché assistendo le nostre imprese in un rilevante numero di vertenze sindacali”.
Per Scopigno, “decisivo sarà il modo con cui verranno definiti i bandi dell’accordo di programma, che auspichiamo permettano di premiare la qualità progettuale e l’effettiva ricaduta industriale ed occupazionale sul territorio”.