Cittadinanzattiva: dal Comune buoni propositi ma, senza fondi, i poveri restano abbandonati

L’Italia aderisce alla DICHIARAZIONE  UNIVERSALE  DEI  DIRITTI  UMANI  (O.N.U.-  New York  10 Dic. 1948 art.25): “Ognuno  ha  il  diritto  ad  un  tenore  di  vita  sufficiente  a  garantire  la  salute  ed  il  benessere  proprio  e  della  sua  famiglia,  con  particolare  riguardo  all’alimentazione,  al  vestiario,  all’abitazione,  alle  cure  mediche  e ai  Servizi  sociali  necessari.”
Dai Servizi Sociali del Comune di Rieti non risultano dati “ufficiali”, ma  se consideriamo un tasso di disoccupazione locale ben oltre il 30% ed continua crescita, dobbiamo supporre assolutamente vero il dato di almeno il 10% di povertà assoluta nella nostra città = 5.000 poveri per i quali è difficile mettere in fila un pranzo ed una cena.
Con la precedente Amministrazione, sino alla prima metà del  2012, venivano assistiti circa 1.600 persone con disagio sociale ed una disponibilità in bilancio di 12 milioni di euro. Nel frattempo le condizioni sociali della popolazione sono peggiorate, ma la nuova Amministrazione sostiene di aver ricevuto, ad ottobre scorso,  poco più di  600 domande di sussidio. Un dato del tutto inverosimile, se si pensa che, in realtà, riceviamo infinite segnalazioni di persone in povertà stufe di recarsi settimanalmente ai Servizi Sociali e sentirsi dire “…non ci sono soldi, ripassi il mese prossimo…), e che molti di questi non si recano ormai più ai Servizi sociali, ed evitano di ripresentare qualsiasi formale domanda.
Da un paio di anni a questa parte siamo arrivati all’assurdo di assistere allo sfratto di intere famiglie dalle case popolari, dove sono state messe proprio per la loro indigenza,. Senza parlare delle infinite utenze di acqua,luce e gas tagliate a coloro che mese per mese devono decidere se comprare qualcosa da mangiare o pagare le bollette.
INTERVENTI SOCIALI 2014 (dati informali ricevuti dall’Assessore alle Politiche Sociali ottobre 2014).
1.    FINANZIAMENTI DISPONIBILI
Ca.  9  milioni di euro, di cui:
·         3,5 milioni da Piano di Zona
·         4,5  milioni   da Bilancio Comunale
2 – DOMANDE DI SUSSIDIO ECONOMICO PER PER CONDIZIONE DI INDIGENZA
Pervenute 600 domande
·         Ca   300 valutate
·         Ca 300  da valutare
3 – BOLLETTA AMICA 20.000 euro  (se ne aspettano altri 20.000 per fine anno)
4 –  CONTRIBUTI GENERALI 15.000  euro già spesi
5 – MINIMO VITALE 50.000  spesi da inizio anno
6 – ACCORDO CON  SOGEA  per riduzione bollette per indigenti per 28.000 euro per il 2014
7 – Partito, da settembre, accordo con 8 esercizi commerciali  per spesa beni prima necessità (alimentari e farmaci):
·         4    farmacie
·         4    supermercati
8 – BANCOMAT ALIMENTARE CARITAS non ancora attivata
9 – CARD ELETTRONICA SOCIALE .   Verrà attivata quanto prima
10 – CASA:
a.       Continua, con grandi sacrifici economici e grazie a numerosi volontari il servizio mensa presso il Convento di S. Chiara e la Chiesa Evangelica. Contributi economici da parte del Comune sempre più esigui;
b.      Sulla “Social Card” del progetto Caritas, nell’ambito del Piano Contro la Povertà verranno caricate ca. 100.000 euro, evidentemente insufficienti per i tanti bisognosi;
c.       Sfratti.  Rriguardano anche famiglie e persone seguite dai servizi sociali, a causa dell’interruzione dei contributi da parte dei Servizi Sociali;
d.       Bando casa per morosi . Sino ad 8.000 euro per bloccare 1 sfratto. …Ma non ci sono ancora i soldi… Bando sconosciuto a molti e troppi finiscono per essere sfrattati;
e.      Bando contributo affitti  . Riservato ai residenti da almeno 6 mesi. L’onere di trovare un alloggio è a carico della famiglia bisognosa, spesso disoccupata e incapiente economica. Quindi i proprietari non stipulano contratti, diffidando di un Comune che non firma in proprio e non garantisce la continuità dei pagamenti. Nel frattempo, siamo arrivati all’assurdo che circa 20 famiglie  sotto sfratto non hanno potuto partecipare al bando in quanto una delle clausole previste dal bandio stesso prevedeva che  queste famiglie avrebbero dovuto dimostrare di “essere in regola con il pagamento dell’affitto” (SIC !);
f.        Bando ATER     chiude entro  31 dicembre  (nuovi inserimenti ogni 6 mesi). Pochissimi gli alloggi che si liberano annualmente (circa 15) a fronte di oltre 500 domande!;
g.     Nel 2013  si sono liberati 25 alloggi ATER, anche  grazie all’assidua ricerca, da parte di un vigile urbano messo a disposizione della vecchia amministrazione e di un solerte funzionario ATER,  di alloggi ormai non usati dai vecchi inquilini. Nel 2014 il vigile è stato sottratto a tale compito e la ricerca di alloggi inutilizzati si è interrotta;
h.     Mentre si sfrattano i “disperati” anche dalle case popolari, non risultano, ad esempio,  a tutt’oggi sfratti dalle case popolari per  quei 16 “paperoni” con guadagni oltre i 100 mila euro l’anno, scovati dalla Guardia di finanza ormai oltre 3 anni orsono
i.        Diversi alloggi ATER  sono liberi ma non utilizzabili in quanto l’Ente non avrebbe i fondi per  “ripulirli” o “metterli in sicurezza” (sic !);
j.        Dovrebbe essere finalmente costituita l’Agenzia Sociale per la Casa, con la partecipazione delle Associazioni. Ottima cosa, sempre nella speranza di  non dover “aprire tavoli senza fondi…”;
k.      Nel Piano Sociale Distrettuale sono previsti 205.000 euro per un bando “alloggi in affitto”, al quale possono aderire, anche in sub locazione soggetti vari, tra cui privati, Hotel e Case Vacanza;
l.        Gestione di un Servizio di Pronta accoglienza alloggiativa (ex NESPOLO) da affidare a Cooperative o  Associazioni. Tale affido è a “costo zero” per il Comune !.
11 – ALLOGGIO PER PRONTO INTERVENTO  SOCIALE PRESSO STIMMATINI.   Accordo con Curia più volte cambiato.  Ora, speriamo, in fase di stesura definitiva;
12 – Dovrebbe proseguire il Servizio educativo doposcuola;
13 – Ex Manni, privatizzato;
14 – NIDI, privatizzati;
15 – non previsto alcun intervento a sostegno dei Rifugiati, ad oggi diverse  decine,  abbandonati a se stessi una volta ultimato il periodo di prima accoglienza;
16 – Ridotte le ore per il SOSTEGNO SCOLASTICO a bambini disabili.
Per questo, chiediamo il rispetto delle seguenti priorità:
1.    Blocco degli sfratti in assenza di alternative per anziani, malati e famiglie con minori;
2.   Passaggio da casa a casa per coloro che devono abbandonare un alloggio indispensabile al proprietario;
3.   Censimento, recupero e pieno utilizzo degli alloggi popolari vuoti e degli edifici pubblici inutilizzati con immediata assegnazione ai senza casa;
4.   Proibizione ai gestori di distacco della corrente elettrica, dell’acqua e del gas per le famiglie in condizione di povertà;
5.   Garanzia di buoni alimentari per le famiglie e le persone indigenti;
6.   Verifica di quanti hanno effettivamente  diritto alle forme di assistenza pubblica;
7.   Ricerca attiva di lavoro, anche di utilità pubblica,  per tutti coloro in grado di lavorare;
8.   Priorità di spesa in favore dei bisognosi di casa e cibo rispetto a tutte le altre forme economiche a disposizione del Comune, ad esempio l’inutile assunzione di 4 “alti dirigenti” che il Comune vuole prossimamente assumere con stipendi sui 90.000 euro l’anno.
In un mondo dove l’1% delle persone ha in mano oltre il 70% delle ricchezze e, praticamente il 100% del potere, e in un’Italia dove oltre la metà dei beni nazionali (oltre 700 miliardi di euro !) sta nelle mani del 10% della popolazione, deve potersi affermare il diritto inalienabile per la sicurezza di ogni persona : cibo, casa, vestiario e cure mediche.  Questi diritti devono essere prioritari anche rispetto agli stipendi dei politici che ci governano e dei compensi di dirigenti quando sono al di sopra rispetto a quelli della classe media.
Per Cittadinanzattiva Rieti il Coordinatore provinciale, Andrea Natali (nella foto).