Sentinelle in piedi, Conti: Rieti piccola, piccola, piccola…

“Rieti è davvero una piccola città, ma proprio piccola piccola, talmente piccola, ma talmente piccola che non ha nemmeno un Arcigay. Ed ecco che i rappresentanti dell’Aquila vengono convocati d’urgenza per coprire il buco,(siamo venuti dall’Aquila perché… perché siamo il circolo Arcigay più vicino,! Ammette con evidente imbarazzo il loro rappresentante) e dopo aver cercato sulla cartina dove si trovi cotesta Rieti, si incamminano sulla Statale 17 per sostituire la squadra titolare priva di titolare.
Cinque o sei ragazzi pieni di bandiere colorate e di buona volontà che fanno la spola tra la piazza grande, dove vengono applauditi da alcuni coetanei e qualche ex giovane ben conservato, e la piazza piccola dove vengono ostentatamente ignorati da cento persone di tutte le età intenti a leggere in silenzio. Intervistati come se fossero una terza piazza accanto alle due manifestanti, il loro rappresentante esprime tristezza.
“Non sono venuti per contromanifestare ma per fare contropubblicità”, spiegano all’interdetta giornalista, e prima che qualcuno ammetta di non aver afferrato il divario tra i due concetti, apre il suo cuore contrariato. È triste, ci dice, “dispiaciuto che certe cose ancora avvengano”. Quali sono le “certe cose”, vi chiederete, e lui ce lo spiega (parole testuali) “come esiste l’aggravante se una persona viene picchiata in base al colore della sua pelle o in base alla sua religione… vorremmo anche noi un aggravante nel caso che ci succeda qualcosa”.
La stessa vibrata preoccupazione si legge nell’intervista uscita su Rieti in vetrina: “Le sentinelle vogliono che continui ad esserci uno sconto di pena se un gay , una lesbica o una trans viene picchiata da un gruppo” per non parlare del grido di dolore dei Controventati seduti in cerchio in Piazza del Comune (testuale) “In pratica essa punisce non la semplice manifestazione di un’opinione ma coloro che commettano, o istighino a commettere, atti violenti “
Ecco, scrivo queste righe per dare a tutti loro una buona notizia, perché torni il sorriso sulle loro labbra e scompaia il dolore.
Se intanto che stanno comodamente seduti si leggono il codice penale, potranno scoprire che:
1)tutti gli atti di violenza contro omosessuali, in gruppo o in solitaria sono già puniti con pene pesanti senza alcun bisogno né della legge Mancino né delle integrazioni proposte dal DDL Scalfarotto. E sono puniti, esattamente come lo sarebbero se fossero compiuti contro un ebreo, un cinese, un mancino o un tifoso della Sampdoria;
2) Che oltre alle punizioni già presenti per i vari reati, dall’ingiuria alle percosse alle lesioni, il codice prevede già adesso un aggravante (art. 62 codice penale) se gli atti di cui sopra sono compiuti per motivi abietti, come senz’altro questi sono;
3) Che non sono previsti in nessuna legge, in nessun disegno legge e in nessuna proposta politica, nessun tipo di “sconti di pena” per nessuno dei reati di cui sopra;
4) Che la legge Mancino (e di conseguenza il DDL Scalfarotto) NON SI OCCUPA MINIMAMENTE di chi venga picchiato (o di chi picchia) sulla base del colore della pelle, della religione o del suo orientamento sessuale.
Raccomando a quanti hanno avuto la pazienza di leggere questa nota, di diffondere la notizia, così da alleggerire la tristezza e sgomberare dalla preoccupazione i cuori di tanti cittadini affannati”.
Le Sentinelle in Piedi, il portavoce Luigi Conti.