L'analisi dei Giovani Democratici sui disagi degli studenti reatini

I Giovani Democratici a seguito della direzione provinciale svoltasi martedi 18 novembre hanno analizzato i disagi dei giovani studenti, i quali li hanno portati in massa ad occupare sostanzialmente tutti gli istituti superiori della città.
“Dall’analisi si evince come esistano gravi problematiche di tipo organizzativo-strutturale nelle scuole. Non solo difficoltà da ricondurre all’edilizia scolastica tutt’altro che fatiscente, bensi ad una disposizione errata delle strutture dovuta alla palese mancanza di organizzazione e comunicazione da parte di dirigenti scolastici e tecnici/dirigenti della provincia.
Occorre, però, non tralasciare le tempistiche burocratiche di un ente ridisegnato pochi giorni fa ed inerme per motivi economici.
La problematica comune a molti istituti è il dislocamento dell’attività didattica, tale disposizione arreca non poco disagio agli studenti, costretti a spostarsi per esercitare principalmente materie non di secondo ordine come l’educazione fisica ed attività di laboratorio.
La situazione attuale è riconducibile non solo alle politiche dell’attuale governo ma, soprattutto alle politiche di tagli drastici e lineari sia all’attività didattica sia alle voci di manutenzione dei governi precedenti, non dimenticando i vari ministri Moratti e Gelmini i quali hanno contribuito in maniera sostanziale ad esautorare, tramite la deriva di fondi pubblici a favore delle scuole private, dai propri poteri di educazione le scuole pubbliche. Una dimostrazione palese di queste riforme scellerate è il contributo pseudo-volontario richiesto alle famiglie, già in difficoltà per evidenti motivi di crisi economica, contributo che da volontario è passato ad obbligatorio tramite le più variegate forme.
Ribadiamo il nostro principio secondo il quale la scuola DEVE essere pubblica e DEVE permettere a tutti, indistintamente dalle possibilità economiche e sociali, di porsi in pari condizioni con i propri coetanei attraverso un istruzione adeguata.
Pertanto speriamo in una revisione de “ La buona scuola” in materia di finanziamento, il quale deve essere esclusivamente pubblico, senza nessuna forma di partenariato privato.
Ci auguriamo che l’incontro chiarificatore sia il punto di svolta per la soluzione dei disagi e dei problemi che affliggono la comunità studentesca. Ricordando però ai stessi che l’istruzione non è un bene mercificabile e che le convinzioni di lotte collettive siano di natura spontanea e non politica”.