"Esprimo anch’io stupore equivalente a quello di Costini nel constatare la necessità di una sua ‘tutela’ per Matteo Simeoni, sul cui impegno nella campagna elettorale non ho nulla da eccepire. Forse il comunicato l’aveva scritto Costini stesso?". Così il vice coordinatore vicario del Pdl, Enrico Tittoni.
"Lo vedo, inoltre, piuttosto in confusione – aggiunge – quando fa sembrare una sconfitta la più eclatante vittoria del centrodestra negli ultimi sedici anni, soprattutto se paragonata ai recenti risultati delle elezioni provinciali di appena dieci mesi fa.
E maggiore confusione dimostra quando accusa il Pdl di non aver combattuto adeguatamente la battaglia delle consultazioni provinciali dello scorso anno. All’epoca il Popolo della libertà non esisteva e Costini dimentica di aver gestito in piena e totale autonomia tale campagna elettorale decidendo, da presidente di An, la scelta del candidato (e non ci fu possibilità di discuterla), le liste collegate, le alleanze, addirittura gli avversari e tutto il resto. Con i noti risultati".
"Costini – prosegue Tittoni – dovrebbe conoscere la mia posizione critica, ormai nota, nei confronti di chi ricerca solo il proprio tornaconto o storiche e inutili vendette. Sono abituato a chiarire la mia posizione nelle sedi opportune e non sui giornali, poiché non mi interessa apparire più bravo o più politico. Costini sa anche bene che mi auguro un congresso in tempi rapidi, affinché si giunga alla elezione democratica e popolare del gruppo dirigente del Pdl".
"Sono semplicemente un commissario – spiega Tittoni – forse anche ‘superficiale’ e ‘inesatto’, che sta traghettando il Popolo della libertà verso il congresso provinciale. Nel frattempo sono convinto di aver modestamente contribuito al risultato delle elezioni regionali (e non mi serve un coro di plaudenti). Ritengo, però, che la paternità del risultato di queste consultazioni, vista l’ampiezza dei consensi, debba essere attribuito, oltre che ai candidati, anche ai molti dirigenti del Pdl, a cominciare dal sindaco Emili, e ai simpatizzanti che si sono impegnati al massimo per il partito, per Renata Polverini, per Antonio Cicchetti e Michele Nicolai".
"Ovviamente – conclude – sono conscio che ciò non valga per tutti e che alcuni hanno remato contro o non hanno remato affatto. Qualcuno non ha neanche più i remi elettorali. Auspico, quindi, un confronto serrato senza ulteriori sterili polemiche e strumentalizzazioni. Tutti i chiarimenti necessari saranno fatti nelle sedi opportune, per il bene del Pdl e della nostra provincia. Tornando alla nomina di Simeoni, questa sarebbe valida solo se firmata congiuntamente da Cicolani e Tittoni. E la mia firma non c’è".