Incastrato dalla Guardia di Finanza di Rieti un falso promotore finanziario che raccoglieva risparmi promettendo una rendita sicura del 60% per ogni investimento ed addirittura del 100% su determinati investimenti pluriennali.
P.P., romano di anni 38, si accaparrava la gestione di un portafoglio clienti di oltre cento persone assolutamente ignare circa l’ufficiosità del canale di investimento scelto.
Il soggetto, di professione fornaio, verso la fine degli anni ’90 azzardava, con fortuna, qualche piccolo investimento in borsa. Un attento studio (da autodidatta) dei titoli gli consentiva di accumulare una ricchezza insperata solo pochi mesi prima.
Un passaparola repentino e l’illusione di far miracolosamente fruttare i risparmi di una vita aveva ingannevolmente convinto commercianti, pensionati ed altre persone prive di specifiche cognizioni finanziarie ad affidarsi all’intraprendente fornaio.
Dopo qualche mese, però, le prime gravi perdite, celate da false rassicurazioni sul buon andamento dei titoli, induceva il falso promotore alla fuga, nel giugno 2008, con quel che restava del bottino accumulato.
Le telefonate disperate dei truffati, alla fine, avevano spinto lo spaventatissimo falso broker a sporgere un’autodenuncia presso un comissariato capitolino e a rilasciare interviste a quotidiani nazionali ove confessava di aver agito sempre in buona fede, di non essersi mai proposto come broker, ma di essere sempre stato cercato da amici e da amici di amici.
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Rieti, ricevute denunce da parte di alcuni truffati, non convinti dalla asserita buona fede, conducevano articolate e complesse indagini e una capillare analisi di tutte le movimentazioni finanziarie originate dal finto broker.
L’attività investigativa permetteva di accertare che, dal 2002, il “promotore” aveva gestito un portafoglio clienti di oltre 100 persone dietro la promessa di conseguimento di interessi ammontanti finanche al 100% dell’investito.
Il rapporto fiduciario creatosi con alcune vittime (arrivate addirittura ad invitarlo a matrimoni e battesimi) aveva a tal punto condizionato le singole posizioni che nessun investitore si era accorto che ogni contratto realizzato dal broker riportava un numero di polizza in seguito rivelatosi relativo a un’assicurazione sulla vita a beneficio dello stesso broker.
Alla fine, il finto broker, che addirittura fino al giorno prima della fuga aveva continuato a far sottoscrivere ulteriori contratti, è risultato debitore di circa cinque milioni di euro nei confronti dei clienti truffati e di una serie di istituti di credito nazionali ed esteri.
Dall’analisi dei numerosissimi conti correnti complessivamente movimentati sono risultate operazioni per circa cinquanta milioni di euro.
L’attività investigativa delle Fiamme Gialle reatine ha consentito di accertare che gran parte del denaro ricevuto dagli ignari clienti era stato utilizzato dal promotore per l’acquisto, la ristrutturazione e per l’arredo di immobili di sua proprieta’, per l’acquisto di autovetture, per importanti scommesse sportive e per l’effettuazione di continui viaggi in diverse località estere (Parigi, Dublino, Londra, Barcellona, Oslo ecc.).
Inoltre, i militari hanno ricostruito spese di carattere personale per circa un milione di euro grazie all’utilizzo, anche all’estero, delle quindici carte di credito a disposizione.
Smontata, dunque, l’asserita buona fede, i militari del Comando Provinciale di Rieti hanno deferito alla locale Autorita’ Giudiziaria il falso broker per i reati di truffa, appropriazione indebita ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria perpetrati nelle province di Rieti, Terni, Viterbo e Roma.
Proseguono le attività nello specifico settore da parte degli uomini del Comando Provinciale.