A Fiamignano cane pestato dal padrone perchè giocava troppo

Assistere al pestaggio di un cane è come assistere all’omicidio di un uomo.
La crudeltà, la freddezza di cuore, la capacità di dare calci ad un essere indifeso, l’infamia di colpire un cane che da te si aspetterebbe tutto, ma mai la cattiveria di fargli del male, sono caratteristiche proprie di quella persona che nella vita, in questa vita, già difficile di per sè, non ha capito nulla!
Queste parole non vengono scritte per caso, la loro scelta è stata fatta con premura per dare voce ad uno sdegno e ad una incredulità che hanno raggiunto livelli altissimi.
Amarezza mista anche a perdita di speranza nel far capire alle persone che gli animali hanno pari diritti e dignità rispetto agli esseri umani, anzi, di più!
Domenica 2 novembre a Fiamignano, in provincia di Rieti, Chiara una nostra lettrice, si è imbattuta in una scena a dir poco sconvolgente e traumatica.
Suo malgrado ha dovuto assistere al pestaggio di un cane, la cui unica colpa era quella di giocare.
Percorrendo con la sua macchina la strada che porta al paese, la nostra lettrice si è dovuta fermare a causa dell’impossibilità di continuare il tragitto per la strada occupata da alcuni cacciatori che l’avevano invasa con le loro jeep. Con questi uomini c’erano anche due cani al guinzaglio, o per meglio specificare alla catena, che giocavano tranquillamente insieme.
Per il padrone di uno di loro quel tirare e quel tendere la catena non andava per niente bene, così ha deciso di prendere il cane e di scaraventarlo con forza e brutalità contro lo sportello della propria auto ferendolo alle orecchie.
Non contenti questi cacciatori hanno deciso anche di spaventare ancor di più il cane, che intanto sanguinava, accelerandogli contro con una delle jeep e accostandoglisi con le ruote del fuoristrada.
A questo punto la nostra lettrice ha tentato di fermarli urlando, ma come invasato il padrone le si è rivolto contro alzando la voce.
Allora Chiara, risalita in macchina, ha preso la strada per tornare a Rieti e una volta giunta nel capoluogo sabino è andata immediatamente in Questura per denunciare l’accaduto.
L’agente di Polizia di turno l’unica cosa che ha fatto è stata quella di consigliarle di rivolgere questa denuncia alla Forestale che si occupa dei casi come questi.
Purtroppo però pur facendo alcune chiamate e non ricevendo nell’immediato nessuna risposta ha desistito.
Una storia che ha dell’incredibile, dopo essersi imbattuta in “bestie” che maltrattavano un povero cane la nostra lettrice è stata costretta anche a desistere a denunciare l’accaduto, facendo solamente una segnalazione.
Se le leggi in difesa degli animali vengono approvate e promulgate, ma non fatte rispettare, che senso ha?
Gandhi diceva che la grandezza e il progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
Beh su questo piano siamo ancora dei neonati in fasce, piccoli piccoli!