Intervista al Presidente della Provincia Rinaldi

Il neo eletto presidente della Provincia di Rieti Giuseppe Rinaldi intervistato ai microfoni di Radiomondo ha parlato a tutto campo di cosa è l’Ente provincia e di cosa sarà nel futuro. Parole che hanno fatto un pò più di chiarezza su un’istituzione pubblica la cui natura negli ultimi periodi è diventata farraginosa.
Molto tranquillo, sicuro di sè e con le idee ben chiare Rinaldi ha esordito in diretta dando una spiegazione diretta e semplice di cosa sarà domani l’Ente che governa: “la Provincia sarà una cosa completamente diversa da quella che era prima della riforma voluta dal Governo Renzi, perchè c’è stata già una prima lettura della legge di riforma costituzionale dove le province non sono più previste. La legge Delrio inoltre – prosegue Rinaldi – ha elencato tutte le funzioni che dovrà ricoprire questo Ente di area vasta, programmato sul modello europeo.”
Quindi ci troviamo in una fase di passaggio, sicuramente non semplice da gestire nè facile da far digerire ai tanti cittadini contribuenti, nè tanto meno ai vari sindaci, la provincia di Rieti ne conta ben 72.
Rinaldi ha poi proseguito: “a me non interessa fare il difensore della Provincia, ho una sola grande preoccupazione ed è quella di difendere le cose che fa la Provincia nell’interesse dei cittadini di questo territorio.”
Le “cose” delle quali parla il presidente sono le 32 funzioni di competenza provinciale distinte in tre macro settori: scuola, viabilità e politiche ambientali.
Secondo Rinaldi la Provincia di Rieti dovrà farsi trovare pronta, malgrado i tanti tagli economici subiti dall’Ente, ad intervenire in caso di neve nelle varie arterie stradali che collegano il nostro territorio o fare le dovute manutenzioni agli edifici scolastici o realizzare le politiche ambientali, così importanti per il nostro territorio.
Poi l’intervista si è spostata sul problema della mancata chiusura del bilancio e sulla mancanza di risorse.
Rinaldi: “il 30 settembre andava fatta la verifica sugli equilibri, dove si vedono entrate e uscite in base al bilancio di previsione, Felici non ha potuto farla perchè mancavano gli equilibri di bilancio e noi questa cosa ce l’aspettavamo visto che la provincia ha subito dei tagli.”
La Provincia di Rieti ha già dato allo Stato 2.185.000 euro di contributi e per il 2015 dovrà darne altri 6.024.000 euro.
L’Ente, a detta del suo presidente, ora ha a disposizione solamente 10.714.000 euro, insufficienti per garantire tutti i servizi dei quali deve occuparsi e che necessitano al nostro territorio: formazione professionale, pesca, università, cultura, caccia, conservatorio, ecc.
Molte funzioni dovranno passare alla Regione Lazio, che sta ragionando sul da farsi, visto anche il taglio di risorse subito pari a 600 milioni di euro.
In programma, pare, ci sarebbe la costituzione di una sorta di ANAS provinciale, che si dovrebbe occupare delle strade ora provinciali, così Rinaldi in merito: “Stiamo studiando soluzioni possibili, importante rapporto con la Regione, ne sto parlando con Mitolo e Refrigeri.”
A metà intervista gli interventi telefonici di Mauro Scopel, presidente del Comitato Pendolari Reatini e di Walter de Santis,UIL Rieti.
Tre le proposte fatte da Scopel:
– necessaria sponsorizzazione Provincia per potenziamento treno per Roma
– attivazione leasing con procedura d’urgenza per evitare la “guerra tra poveri” con Frosinone, Viterbo ecc. per ottenere uno o due autobus in più
– controllo e occhio fermo della Provincia su quello che succederà nella sperimentazione integrazione gomma-ferro
Il presidente Rinaldi ha risposto così: ” mi farò parte dirigente con Amalia Colaceci, nuovo presidente Cotral, per rappresentare queste esigenze. Mi sembra una buona idea quella del leasing per acquisto nuovi mezzi. Io sull’integrazione gomma-rotaia sono favorevole – ha proseguito Rinaldi – chiaro sia però che il progetto va studiato e fatto bene, iniziamo a sperimentare e vediamo come andrà.”
Poi ha proseguito facendo un accenno al passto: “bisogna tornare a lavorare, come già fatto con Marrazzo, sul treno via Terni, considerando il periodo di finanza pubblica complesso che stiano attraversando.”
per questo progetto serviranno degli investimenti importanti circa 20 milioni di euro per un progetto del quali si parla da Italia ’90, quando Roma fece la famosa cura del ferro con Rutelli e Tocci.
Walter de Santis invece ha puntato il dito sulle varie riforme fatte a discapito delle province, a partire da quella dell’ex premier Monti.
“Prima c’erano 44 milioni di euro di trasferimenti, oggi circa 20 milioni, questi tagli alle risorse creano preoccupazione e non saranno gli ultimi. Oggi non ci sono neanche i soldi per le piccole spese come quelle di manutenzione, e c’è tanta confusione. Il personale passa giornate senza far niente, non perchè lavativi, ma perchè non c’è attività da fare, e dove ci sarebbe da fare mancano le risorse, neanche per chiudere le buche. Riforme fatte con i piedi.”
Rinaldi ha risposto spiegando un pò la tipologia di riforme fatte nel nostro Paese: “tutte le riforme in italia si fanno non in uniottica di ridisegno, ma si fanno in un’ottica di spending rewiew. Oggi c’è l’impossibilità materiale di portare avanti le cose. Ho grande preoccupazione per il personale, per le mancate manutenzioni nelle strade e nelle scuole.”
In chiusura di intervista il presidente Giuseppe Rinaldi ha voluto sottolineare come uno dei compiti fondamentali per l’Ente Provincia sia quello di creare coesione tra i vari Comuni e i vari sindaci: “se passeremo questa fase di emergenza economica aiuteremo i sindaci a ragionare per aree. Dobbiamo aiutarli a farli diventare più una comunità, dobbiamo aiutarli a progettare il loro territorio, questa è la ratio della legge Delrio.”
Poi su Risorse Sabine: “stiamo lavorando più alacremente, stiamo ragionando per cercare di capire gli impegni della Regione. Siamo stati anche dall’assessore al bilancio della Regione, la stessa Regione aveva assicurato ulteriori finanziamenti e progetti, ma sono aiuti a brave termine, fino a fine anno. Con questi numeri la prospettiva a lungo termine non ce l’abbiamo, per questo stiamo ragionando con gli uffici regionali preposti per possibili soluzioni, ad esempio creazione nuovi soggetti o trasferimenti.”