Una folta delegazione di Area Rieti ha partecipato alla 3 giorni di Orvieto, organizzata da Prima l’Italia, il movimento di Gianni Alemanno, dal titolo evocativo, rottamiamo Renzi, una rivoluzione per l’Italia , svoltasi nella splendida cornice della città umbra, da quasi 20 anni sede dei convegni di approfondimento della comunità politica che si ritrova intorno al ex sindaco di Roma. Tre giorni intensi, che hanno visto la partecipazione qualificata di relatori di altissimo livello, quali l’economista anti euro Alberto Bagnai, il filosofo marxiano Diego Fusaro, Raffaele Fitto, Ignazio La Russa, per finire all’anti Scalfarotto, l’avv. Gianfranco Amato, ma soprattutto la definizione di una strategia compiuta di ricostruzione della Destra italiana.
Grazie alla capacità analitica di Gianni Alemanno, si è potuto ricomporre un quadro complessivo, culturale, economico e politico di ridefinizione chiara dell’identità di quell’ampia e diffusa area anti tecnocratica, populista, nazionalista, anti mercatisca, che oggi rischia di scomparire nella melassa nata nel patto del Nazzareno. Un manifesto per il lepenismo italiano articolato in 25 punti, l’enunciazione di 5 chiare affermazioni “politicamente scorrette” attraverso le quali definire in modo chiaro i confini entro quali si può organizzare l’opposizione vera al renzismo, sono il risultato di queste intense giornate.
1. Difendiamo tutte le libertà religiose, MA la religione cattolica è fondamentale per la nostra identità nazionale e deve avere centralità nelle nostre istituzioni.
2. Crediamo nella solidarietà verso tutti gli esseri umani, MA i cittadini italiani vengono prima degli altri.
3. Rispettiamo tutti gli orientamenti sessuali, MA solo il matrimonio tra un uomo e una donna può creare una famiglia e allevare dei figli.
4. Crediamo nella libertà del mercato, MA difendere la dignità della persona e l’interesse nazionale è essenziale per creare lavoro, imprese e sviluppo.
5. Accettiamo le appartenenze sovranazionali, MA la sovranità è dello Stato italiano.
“Orvieto 2014 “ ha dichiarato Chicco Costini “ è stato un momento intenso e profondo, in cui una comunità politica ha ritrovato finalmente la sua identità più profonda. Ad Orvieto non si è parlato di tatticismi, di posti in lista, ma di contenuti, di filosofia, si è fatta Politica con la lettera maiuscola. Davanti a noi un nemico chiaro, una sinistra che afferma alla Leopolda con Serra “Che è più importante salvare una banca, che la casa di una famiglia.”, che disconosce i diritti e la dignità dei lavoratori, che dimentica l’interesse nazionale; la sinistra di Renzi, che abbandona i lavoratori delle acciaierie di Terni, che apre alle adozioni gay, che promuove l’emigrazione dei nostri ragazzi ed incentiva l’invasione di disperati dal Nord Africa.
Dall’altro lato della barricata chi crede nel valore Sacro del lavoro, chi pone prima l’interesse nazionale, chi considera prioritario difendere gli italiani, chi considera non negoziabili i valori della Tradizione, la famiglia, la dignità della persona, la sicurezza. La destra mai più dovrà mostrare sudditanza nei confronti degli alleati, mai più uniformarsi al pensiero unico politicamente corretto. Siamo finalmente in marcia, anche e soprattutto grazie al coraggio, alla tenacia, allo spirito di Alemanno. Le parole di chiusura del suo intervento ad Orvieto sono il manifesto del nostro cammino “
“Chi fa militanza politica, se non si mette in gioco e non comprende, con atto di umiltà e di amore, che il proprio agire deve essere guidato unicamente da spirito di servizio, non assolve al proprio compito. La militanza è una sfida quotidiana, innanzitutto con sé stessi: il militante ha l’obbligo di dismettere delusioni, noia e malinconie: c’è un dovere che va oltre l’individualità, e risponde alla missione rivoluzionaria che è chiamato a compiere.” Noi, Area Rieti, ci siamo.