Martina Caramignoli, identikit da vera campionessa

Giunta alle 11:45 nella redazione di Radiomondo accompagnata dalla mamma, con maglietta grigia, leggins neri, orologio al polso destro, scarpe da ginnastica rosa, viso acqua e sapone e lunghe unghie colorate, che le sono valse il titolo di nuotatrice italiana con le unghie più glamour, Martina Caramignoli, 23 anni, tifosa dell’Inter, ha da subito dato l’impressione di essere la ragazza della porta accanto.
Sensazione confermata poi in diretta davanti ai microfoni, trenta minuti di intervista nei quali la giovane nuotatrice reatina, cresciuta nel quartiere Micioccoli, ha raccontato i suoi inizi, la sua giornata tipo, le aspettative per il futuro e il rapporto con la famiglia e gli amici.
L’intervista non poteva non essere aperta con una domanda sulla grande prestazione agli ultimi Europei di nuoto di Berlino 2014, prestazione coronata con la conquista della medaglia di bronzo.
E in merito Martina, vistosamente emozionata nel ricordare quel momento, ha risposto: “Ho lavorato tanto per questo obiettivo, ci speravo in questo tempo e in questa medaglia, sapevo che era alla mia portata. E’ un traguardo che ha ripagato molto tutti i miei sacrifici, degli ultimi tempi e della mia carriera”.
Il mio primo pensiero è andato a mia nonna che proprio il giorno prima purtroppo era venuta a mancare, ma anche a mio padre, mia madre, mio fratello, agli amici e alle Fiamme Oro.
Si parlava di lei già per Pechino 2008, tra due anni ci saranno le Olimpiadi di Rio 2016 e Martina ha le idee chiare: “I prossimi saranno due anni importantissimi, a dicembre ci saranno i Mondiali di vasca corta, poi i Mondiali di Kazan e le Universiadi. Già ho perso un treno e spero di non perderlo ancora”.
Poi i ringraziamenti alle Fiamme Oro: “una settimana fa ho fatto il giuramento, sono una poliziotta a tutti gli effetti.
Mi sono potuta allenare senza pensieri anche grazie a loro. Li ringrazio anche perchè mi hanno dato un posto fisso, possibilità che oggi come oggi è una gran cosa. Ho saltato anche i Giochi del Mediterraneo per poter svolgere le visite con le Fiamme Oro, e mi ha portato fortuna. Sono una poliziotta che ogni giorno è a contatto con la piscina, che è tutta la mia vita.”
Cresciuta nella Libertas la Caramignoli per migliorare si è dovuta trasferire a Roma, non senza difficoltà d’ambientamento: “è grazie a mia madre che ho iniziato a nuotare. In piscina accompagnava mio fratello, poi ha iniziato a far praticare nuoto anche me. All’inizio avevo paura, piangevo e non volevo più andare in acqua, ma poi con il tempo mi sono abituata.
A 16 anni per fare il salto di qualità – ha proseguito martina – mi sono dovuta trasferire a Roma, una città completamente diversa da quella nella quale ero nata, purtroppo Rieti non offre le strutture per crescere.
Ho dovuto fare tanti sacrifici, ma oggi pensando al passato quei sacrifici li rifarei tutti, dal non andare alle gite solastiche al non poter stringere amicizie o il non poter uscire il sabato sera.”
Martina, la ragazza della porta accanto, senza sregolatezze e una passione immensa per il nuoto.
“Nella mia giornata tipo mi sveglio alle 7:30 ed entro in acqua alle 8:30 per iniziare l’allenamento. Verso le 11:00 esco dalla vasca per rientrarci dalle 18:00 alle 20:00, in più tre volte a settimana mi alleno anche in palestra.
La difficoltà nei miei allenamenti – ha proseguito Martina – è data dalle distanze che faccio, macino dai 18 ai 20 Km al giorno, nella corsia della vasca sei sola e mentre nuoti guardi solamente la linea nera sott’acqua. A volte ho pensato di mollare, ma non l’ho mai fatto ripensando a tutti i sacrifici fatti in precedenza e alle soddisfazioni che sono arrivate.”
Da gennaio nuovo allenatore e nuovi allenamenti: “a gennaio mi sono traferita ad Ostia per essere allenata da Stefano Morini, già allenatore di Gregorio Paltrinieri e Stefania Pirozzi, tutti medagliati agli Europei di Berlino.
Gli allenamenti sono cambiati rispetto a prima, ma ora sono più stimolata e serena, lui è un grande allenatore che ti stimola sempre a migliorare.”
Per il futuro tanti gli stili nei quali la giovane nuotatrice reatina vuole cimentarsi: “sono una fondista, proverò i 1.500 in parte per centrare la finale del Mondiale, con Berlino ora ho la 6′ prestazione al mondo. Mi cimenterò anche nella 10 e 25km in mare aperto. Per le Olimpiadi punto agli 800, a giugno punterò a fare la 10km e se mi qualificherò per il Mondiale proverò poi a qualificarmi per le Olimpiadi.”
Tanto l’onore di Martina nell’indossare nel rappresentare la nazionale italiana: “dal 2009 faccio parte della Nazionale italiana e sono tante le emozioni, anche se il costume non è per forza di colore azzurro però sai che rappresenti una nazione intera, sul costume e la cuffia porti la scritta Italia.”
Poi la giornata tipo in nazionale: “durante il giorno – ha proseguito Martina – non ci vediamo molto per via dei diversi orari delle gare, si pranza in orari diversi, però la sera ci si ritrova sempre, anche nelle riunioni dopo cena.”
Le fatiche che Martina ha dovuto affrontare per conquistare il bronzo europeo si sono viste nella cura e nell’attenzione con le quali, una volta finita l’intervista e chiusi i microfoni, ha riposto nella sua borsa la medaglia di bronzo, toccata con delicatezza e avvolta in un tovagliolo di carta per evitare che si graffiasse.
Segno, questo, dell’impegno e della dedizione che la nuotatrice 23enne ha riposto e ripone nello sport che lei stessa ha definito la sua vita e che le attribuiscono l’identikit della vera campionessa, umile e concentrata sui suoi obiettivi e sempre pronta a migliorarsi.
La serietà, i piedi di piombo per una carriera in crescita e la grinta per raggiungere nuovi importanti traguardi racchiusi in questa frase, pronunciata dalla Caramignoli durante l’intervista a Radiomondo riferendosi al bronzo di Berlino: “da questa medaglia si costruisce qualcosa per il futuro!”
E tra venti anni, a fine carriera? Martina non ha dubbi, vuole proseguire a vivere sempre a bordo vasca, magari da allenatrice.
 
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