Nell'incontro "Piazza Bella Piazza" le priorità del segretario CGIL Filippi

Durante l’incontro “Piazza Bella Piazza”  svoltosi lo scorso 8 settembre in occasione dell’incontro in piazza San Rufo tra la CGIL e i cittadini di Rieti, Walter Filippi, segretario CGIL, ha sottolineato come il territorio di Rieti e della sua provincia abbia bisogno della realizzazione di alcune priorità.
Come prima cosa l’Accordo di Programma, strumento essenziale per favorire il contestuale accesso ai fondi Europei non solo per la positiva evoluzione delle vertenze Schneider, Alcatet, Ritel e etc., ma soprattutto per la concomitante individuazione di nuovi investitori per il nucleo Industriale Rieti-Cittaducale.
Necessario ridisegnare un nuovo progetto integrato di città attraverso un percorso di recupero delle ex aree industriali, anche attraverso l’attrazione nel nostro territorio di nuovi investitori; e per realizzare questo programma e necessario portare a compimento le infrastrutture, come la Rieti-Torano e l’ultimo tratto della Rieti-Terni, così come improrogabile è la messa in sicurezza della Salaria per Roma.
C’è necessità di interconnessione anche con altri obiettivi di sviluppo come l’umiversità e contestualmente porre mano, in tempi brevi e certi, allo snellimento delle diverse procedure di interventi pubblici e privati sul comparto dell’edilizia, del commercio e del turismo per un complessivo rilancio di questi settori.
Rieti e la sua provincia necessitano di investimenti nell’impiantistica del monte Terminillo e di una particolare attenzione per la sanità, certamente il settore strategico che necessita di un generale rilancio, essendo l’AUSL di Rieti la maggiore azienda sul territorio a livello di dipendenti in organico.
Bisogna assicurare aiuto agli anziani, anche dopo i gravosi tagli delle risorse ai comuni da parte di Stato e Regioni.
Nel mese di giugno, i primi a lanciare l’allarme purtroppo inascoltato sono stati i sindacati CGIL-Cisl-Uil a tutela della sanità di tutto il territorio provinciale.
Particolarmente grave appare il declassamento del laboratorio analisi dell’ospedale provinciale “de Lellis”, il primo nel Lazio ad aver ricevuto nel 2000 la certificazione di qualità ISO 9001, per il quale i soli numeri della popolazione residente e i connessi volumi sono stati le discriminanti in negativo per il mantenimento dello stato preesistente .
I sindacati respingono la logica Regionale dei numeri, quale elemento per il mantenimento degli attuali standard, e confermano tutto l’impegno a sostenere il percorso intrapreso lo scorso 30 giugno con il verbale sottoscritto congiuntamente alla Regione Lazio e alla direzione AUSL di Rieti.
Né va sottaciuta l’indifferibile esigenza di dare una soluzione definitiva alla grave carenza di personale e al ripristino delle politiche di scrining, Rieti ha già fatto molti sacrifici sull’altare della spending-review e non solo sul versante della Ssanità.
Altro punto fondamentale trattato è stato quello del trasporto.
Walter Filippi di fronte a chi lo stava attentamente ascoltando in piazza San Rufo ha fatto presente la proposta di realizzazione di un’unica società regionale di TPL insieme ad un unico polo di manutenzione, ed affrontare il problema degli autobus COTRAL, sempre più vecchi ed usurati.
In questi giorni si sta realizzando finalmente la costruzione del nuovo deposito di Rieti “Centro d’area”, con un’officina all’altezza di una città capoluogo di provincia.
Bisogna migliorare l’efficienza del servizio di collegamento con la Capitale dando una risposta positiva al neo costituito “Comitato dei Pendolari Reatini” a cui la CGIL è sempre stata vicina nelle denunce e nelle battaglie per migliorare la situazione dei trasporti nel territorio.
E’ importante anche riprendere il tema del collegamento ferroviario con Roma, nella tratta Terni-Orte.
Qualche anno fa fu chiuso un accordo con la Regione Lazio e Ferrovie Centrali Umbre per l’acquisto di tre nuovi treni adatti per quella tratta, ma ad oggi purtroppo funziona solamente una corsa di andata, certamente non sufficiente per le esigenze dei nostri pendolari.
In questi giorni l’Azienda, in modo unilaterale, sta progettando uno scambio gomma-ferro per il servizio Rieti-Roma e viceversa, con corse limitate a Passo Corese e trasbordo.
Questa scelta scellerata è sbagliata nel metodo e nel merito in quanto i treni sono sempre super affollati e quindi non sono sufficienti per i pendolari reatini.
CGIL crede che l’unica soluzione sia il rafforzamento del collegamento con la Capitale attraverso il Cotral, acquistando nuovi autobus come promesso dalla dirigenza aziendale ormai da qualche anno.
Necessario potenziare tale collegamento con una corsa serale da Rieti alle ore 22:30 ed una da Roma alle ore 24:00, questa richiesta più volte avanzata dalla CGIL di Rieti.
Poi è stata la vota del tema delle Aree Interne, che la CGIL ha lanciato con un’iniziativa a livello centrale proprio a Rieti.
La questione delle aree interne abbraccia due temi: il primo è il presidio del territorio dove devono essere assicurati i livelli di servizio in materia di sanità degni di una società moderna e il secondo tema é quello del mantenimento e sviluppo di un tessuto sociale e produttivo che facendo leva sulla riappropriazione delle risorse disponibili in questo territorio prende a disegnare un modello di sviluppo innovativo e compatibile con il futuro.
La CGIL pensa a un modello post industriale e lo fa indicando tre titoli su cui lavorare: il primo riguarda il riordino amministrativo che deve essere finalizzato ad avere una macchina amministrativa presente, semplificata, accessibile ed esigibile per i cittadini, il secondo é quello dei servizi primari alla persona, sanità, istruzione ed assistenza, che devono definire lo standard di civiltà per le persone che vivono in questi luoghi.
Il terzo titolo é quello del sistema produttivo, economico e sociale che deve essere “territorio”, sviluppandone le potenzialità partendo dalla riappropriazione delle ricchezze di questa area geografica, capace di accedere alle risorse finanziarie che l’Unione Europea mette a disposizione.
Su questi 3 temi la CGIL chiede un confronto e lancia il guanto di sfida a tutti quelli di buona volontà che vogliono un futuro per questo territorio.
Per quanto concerne la rete scolastica provinciale, dopo il dimensionamento realizzato negli anni passati, ora si rischiano ulteriori e pesanti tagli per effetto delle controriforme approvate e dal mancato riconoscimento dalla Regione delle specificità territoriali.
Il piano di razionalizzazione e dimensionamento, congiunto alla riforma della scuola secondaria, porterà in questa provincia a una significativa riduzione dell’offerta formativa su intere zone già fortemente penalizzate dal decentramento e dalla bassa densità demografica.
Se non interveniamo e correggiamo gli effetti pratici determineranno la scomparsa delle scuole in tanti piccoli comuni della provincia con tutto ciò che ne consegue in termini di ulteriore spopolamento delle zone più interne del territorio, con ulteriori problemi a livello occupazionale, con decine di lavoratori docenti e non docenti senza lavoro se precari o in esubero se a tempo indeterminato.
Su questo argomento la Cgil ha lanciato qui a Rieti il tema delle aree interne contro lo spopolamento dei piccoli comuni montani del Centro Italia.
Poi il problema acqua.
Una delle maggiori risorse del nostro territorio con le sorgenti Peschiera-Le Capore, uno dei più grandi bacini d’Europa che rifornisce la Capitale con 400 milioni di metri cubi d’acqua l’anno.
Però irrisolta a tutt’oggi la vertenza sul ristoro economico che Acea deve erogare al nostro territorio che ammonta, come recita una delibera regionale del 2006, ad un indennizzo per Rieti di 8 milioni di euro l’anno.
Con la delibera regionale del 27 gennaio 2014, l’articolo 4 prevede l’individuazione di unico ambito regionale, pertanto chiediamo all’assessore regionale di fare chiarezza sia sul credito pregresso che sul futuro del ristoro economico stesso, fondi necessari per la riorganizzazione di un sistema di protezione ambientale e di rilancio del consorzio di bonifica e messa in sicurezza del territorio.
Infine Filippi ha concluso con il problema di visibilità e comunicazione che ha il nostro territorio, e con la necessità di assicurare la copertura provinciale con un nuovo corrispondente da Rieti per il Tg3.