La Fiamma tricolore ha reso noto nel corso di una conferenza stampa il raggiungimento di un accordo elettorale tra il partito e Antonio Cicchetti, candidato alle elezioni regionali. “Si tratta di un patto non con il Popolo della libertà, ma con il singolo – spiega Luca Romagnoli, segretario nazionale della Fiamma, intervenuto all’incontro -. Con Cicchetti ci sono affinità politiche e ha già ampiamente dimostrato, in questi anni di attività, di essere un brillante amministratore. Sarà un voto di stima alla persona”.
L’accordo è stato raggiunto attraverso la sottoscrizione, da parte del candidato consigliere, di un impegno alla modifica delle legge elettorale per l’Assemblea del Lazio. A tal proposito, è stata diffusa la bozza del progetto normativo formulata da Luca Romagnoli e dal coordinatore regionale della Fiamma tricolore, Lamberto Iacobelli. Tra i punti più salienti della proposta, c’è la richiesta di una sottoscrizione di 500 firme per ciascuna lista, regolarmente autenticate da un cancelliere di tribunale. A ciò si aggiunge la revisione dell’attribuzione dei seggi, “per una giusta perequazione”, assegnando prioritariamente alle province sottorappresentate i resti utili al raggiungimento di un quorum valido per ottenere ulteriori consiglieri lì dove si esprime il minor numero di quelli eletti.
“Un sostegno richiesto e gradito, con la speranza che un giorno ci si ritrovi in una casa comune – è il commento di Antonio Cicchetti all’accordo con la Fiamma tricolore -. Ci uniscono ancoraggi culturali, di ideali e riferimenti morali. Già nello scorso mandato mi sono battuto per una modifica della legge elettorale regionale, in particolare per l’abolizione del listino. Poi le esibizioni sessuali di Piero Marrazzo hanno messo fine alla battaglia intrapresa, ma fortunatamente anche a una sciagurata gestione della Regione”. In merito alla proposta di legge della Fiamma, Cicchetti ha sottolineato la necessità di garantire una maggiore rappresentanza dei territori più piccoli.
"Avremmo potuto presentare la nostra lista in provincia di Rieti – aggiunge Franco Tittoni,
commissario provinciale di Ft – ma poi, coerentemente alla iniziativa intrapresa, abbiamo scelto di non partecipare a questa competizione elettorale distorta da una legge iniqua”. “Vorrei ricordare quanto asseriva la candidata del centrosinistra Emma Bonino – prosegue il coordinatore regionale Iacobelli -. Prima del cosiddetto ‘caos liste’ affermava che le procedure per la presentazione delle firme inficiavano la competizione elettorale, salvo poi ripensarci. È necessario, a nostro avviso, modificare il sistema di autenticazione e diminuire il numero di firme da raccogliere nelle province più piccole per garantire un giusto svolgimento delle elezioni”.