Leggo sulla stampa locale che Diego Di Paolo, assessore al turismo ed alle culture del Comune di Rieti, dal suo “ buen retiro” alle Canarie, dove è da lungo tempo, replica alle timide esternazioni dell’archeologo Carlo Virili.
Quest’ultimo, che non ho il piacere di conoscere ma mi dicono i visitatori della Rieti Sotterranea, essere un professionista serio ed appassionato, ha avuto l’ “ardire” di lamentarsi della scarsa attenzione che il Comune di Rieti riserva agli scavi di Campo Reatino.
Che fa l’assessore assente da Rieti per una lunga “vacanza/lavoro” ? Con una nota che mostra l’arroganza del potere fa sapere all’archeologo che può fare anche a meno di lui. Quindi l’ assessore, miracolato dalla politica di destra e sinistra, che in passato ha ricevuto ingenti rimborsi per un flop come la mostra di San Francesco, che attualmente riceve lauti compensi dalla Regione Lazio e uno stipendio dal Comune di Rieti, che si permette il lusso di non essere presente nel periodo più “piccante” e vivace del turismo reatino, si picca e redarguisce un benemerito del turismo e della cultura come l’archeologo Virili che con € 4.000 messi a disposizione dalla Sogea e € 2.000 messi dal Comune di Rieti, ossia quattro baiocchi in totale, cura uno scavo archeologico affiancando la direttrice del museo civico di Rieti, Monica De Simone e consente la permanenza in loco di alcuni studenti dell’Università La Sapienza di Roma.
La nota suscita, oltre lo sgomento, anche la rabbia. Fermo restando il diritto di critica, concessa a chiunque, suggerisco all’assessore Di Paolo di non sprecare tempo nella repliche ma di adoperarsi per tenere aperti i musei, il teatro Flavio Vespasiano inaccessibile da oltre due mesi, dotare la città di servizi igienici per i turisti, essere al servizio di questa comunità ed altro ancora, compiti per i quali riceve lo stipendio.
In qualità di imprenditrice turistica (nella foto) invito inoltre l’ “assessore in trasferta” ad incassare le critiche di chi nel territorio opera con tanto impegno e professionalità, durante tutto l’anno, perché se il Comune può fare a meno di Carlo Virili, sempre che l’ università La Sapienza decida in tal senso, gli imprenditori turistici del territorio e i cittadini di Rieti, tenendo presente i risultati fin qui raggiunti, possono anche fare a meno di lui.