Grandi interpreti per grandi repertori, come sempre, nel cartellone del Reate Festival 2014. Focus su un protagonista del Belcanto come Vincenzo Bellini, non ancora eseguito nelle precedenti edizioni del Festival, e su un’opera dal celeberrimo soggetto, I Capuleti e i Montecchi, proposta nell’edizione critica curata da Claudio Toscani. L’esecuzione, affidata a Fabio Biondi con Europa Galante, mira a recuperare la corretta prassi esecutiva ottocentesca e a restituire il giusto clima espressivo, e si pone in linea con quanto già iniziato lo scorso anno con l’Anna Bolena di Donizetti. Nel cast dell’opera di Bellini, nel ruolo en travesti di Tancredi, il mezzosoprano Vivica Genaux, star internazionale del repertorio antico e classico (27-28 settembre).
Ancora la Genaux solista con Biondi ed Europa Galante (nella foto), artisti “in residence” del Festival, in un’importante produzione: lo Stabat Mater di Vivaldi su testo del francescano Jacopone da Todi (25 settembre), un’esecuzione che si inserisce nell’altro filone che caratterizza la programmazione del Reate Festival: la musica sacra. Non a caso il territorio reatino ha stretti vincoli con la spiritualità, in particolare con quella francescana: la valle reatina, percorsa da una delle più antiche vie consolari, la Salaria, è disseminata di santuari francescani che nascono in armonia con la natura e con il contesto ambientale.
Un terzo attesissimo appuntamento, solo strumentale, con Biondi che tornerà a esibirsi con il suo complesso nella doppia veste di direttore e violino, sarà con Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi; un’occasione per il nuovo pubblico di ascoltare dal vivo un’opera celeberrima, e per il pubblico più specializzato di confrontare con le esecuzioni di riferimento (23 settembre).
Come introduzione all’ascolto de I Capuleti e i Montecchi verranno eseguiti in un concerto di canto brani tratti da altre opere dedicate alla vicenda di Romeo e Giulietta: ne saranno interpreti il soprano Sarah Baratta e il pianista Luca Bruno, provenienti dall’Opera Studio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (14 settembre).
A Vincenzo Bolognese, primo violino dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, con l’Ensemble Roma Sinfonietta, sarà affidata l’esecuzione di un altro ciclo di stagioni, Las cuatro estaciones porteñas, composte dall’argentino Astor Piazzolla, ricche di uno struggente fascino melodico (7 settembre). Un’ulteriore continuità con le edizioni precedenti è rappresentata dai concerti realizzati nella Basilica di San Domenico, presso la quale si trova il grande organo pontificio Dom Bedos Roubo, probabilmente uno dei maggiori prodotti artistici della moderna arte organaria. Ne saranno esecutori i celebri organisti Frédéric Deschamps (12 settembre) e Luca Scandali (18 settembre). Il programma sarà completato da due serate, una affidata al celebre clarinettista Alessandro Carbonare, che si esibirà in virtuosistiche trascrizioni di brani operistici (21 settembre); l’altra incentrata su un grande musicista del nostro tempo, Danilo Rea, che improvviserà al pianoforte in chiave jazzistica su temi del Belcanto italiano (20 settembre).