Il China export tenta di passare anche per Rieti

Il marchio CE, che da anni garantisce gli standard di qualità e sicurezza riconosciuti dalla Comunità Europea, è stato sapientemente copiato dalle aziende cinesi creandone uno loro (per raggirare quello europeo ovviamente) : nasce così il CE China Export a danno degli ignari consumatori europei.
Questa volta però l’astuzia orientale ha dovuto fare i conti con la Polizia Stradale e la Guardia di Finanza di Rieti che hanno messo a segno un “colpo” importante per la salute dei cittadini di Rieti.
Un maxi-sequestro di prodotti per telefonia mobile: caricabatteria, adattatori usb, cover e pellicole per smartphone, cuffie, alcuni privi di marchio CE (quello vero) altri con il marchio fasullo, altri ancora addirittura privi delle indicazioni minime previste dal Codice del Consumo, per un totale di oltre 42.000 articoli oltre a braccialetti, orecchini,elastici e cerchietti per capelli, tutti prodotti destinati alla vendita con grave pericolo per la salute degli ignari acquirenti reatini.
Questi prodotti infatti hanno dalla loro solo il basso costo, ma la qualità e soprattutto la sicurezza per chi li acquista è decisamente scarsa, sostanze tossiche utilizzate per la manifattura e materiali di qualità scadente possono infatti causare danni anche gravi alle persone.
A farne le spese è stato Z.J. 20 anni cittadino cinese residente a Roma che trasportava il materiale in un furgone. Lo stesso è stato denunciato e sanzionato a livello amministrativo per i reati di cui all’art. 9 comma 5 della legge 791/77 e artt. 6-7-9 e 11 D.lgs 206/2005 Codice del Consumo. Ironia della sorte il conducente era stato fermato dagli agenti della Polstrada per guida pericolosa (condotta per la quale è stato anche multato).
L’operazione si inserisce in una più ampia attività di controllo del territorio che si concretizza in una stretta forma collaborativa che contraddistingue da tempo l’operato delle Forze di Polizia della provincia reatina.