All’Istituto Savoia di Rieti ricordati i martiri delle Foibe con il convegno: “IO Ricordo”

Nel corso della mattinata si è tenuto presso l’Aula Magna dell’Istituto Superiore d’Istruzione “Luigi di Savoia” il convegno dal titolo “IO Ricordo” organizzato dalla Prefettura di Rieti in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e l’I.I.S. “Luigi di Savoia e grazie alla sensibilità della Dirigente Scolastica Raffaella Giovannetti. L’incontro si è tenuto in concomitanza con le cerimonie commemorative programmate al Quirinale, e ha avuto lo scopo di sensibilizzare i più giovani alla conoscenza di questa triste pagina della storia nazionale che ha ricevuto formale riconoscimento solo con L. n. 92 del 2004 recante l’“Istituzione del «Giorno del ricordo» in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati”.

Il Prefetto di Rieti, Pinuccia Niglio, dopo una breve ricostruzione storica delle vicende che hanno interessato Trieste ed i territori di Istria, Fiume e Dalmazia, ha ribadito l’importanza di comprendere le complesse questioni del confine orientale per troppo tempo taciute.
Il Prefetto ha sottolineato come questi territori, da sempre “zone di frontiera” sono state storicamente caratterizzate dalla convivenza e sovrapposizione di popolazioni diverse con origini nazionali italiane, slave e austro-ungariche, circostanza che da una parte ha acuito le spinte nazionaliste ma anche, nel tempo, ha reso difficile tracciare dei confini netti. Ed infatti parlando dei protagonisti dell’esodo dai territori passati sotto il governo iugoslavo dopo la seconda guerra mondiale, si parla di popolazioni “di sentimento italiano”. Il dr. Daniele Scopigno, Direttore dell’Archivio di Stato di Terni ed autore del testo “Dalle Foibe a Rieti- La periferia dell’esodo giuliano – dalmata”, edito nel 2022 – ha poi approfondito la tematica della “periferia dell’esodo giuliano” portando all’attenzione dei giovani studenti la difficile accoglienza degli esuli nella città di Rieti e nella provincia reatina, attraverso gli atti della Prefettura presenti presso la sede dell’Archivio di Stato di Rieti.

Il dott. Scopigno ha sottolineato come i tragici avvenimenti riguardarono non soltanto gli italiani residenti in quelle zone, ma anche popolazioni appartenenti alle minoranze slave invise alla politica del generale Tito e che per tali ragioni il fenomeno è da qualificarsi più precisamente come “democidio” e non “genocidio”. In chiusura il Sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, ha ribadito l’importanza del ricordo degli accadimenti storici riguardanti migliaia di concittadini, rimasti per troppo tempo taciuti, non solo sul piano politico istituzionale, ma anche nei più ridotti contesti familiari. Oggi, ha proseguito il Sindaco, a vent’anni dalla legge istitutiva del giorno del ricordo e dopo 80 anni da quei tragici fatti abbiamo la possibilità di guardare a questa storia con l’equilibrio istituzionale che permette alla nostra comunità di crescere nella consapevolezza ed in pace. Hanno partecipato al convegno gli studenti degli II.II.SS. Rosatelli e Costaggini.