Di seguito una nota di Postribù che torna a parlare del tema acqua nel Reatino:
“Sulla questione acqua, fino ad oggi, abbiamo assistito alla totale incapacità, o mancanza di volontà, degli amministratori di governare la risorsa naturale più preziosa che abbiamo, nel rispetto della volontà dei cittadini (referendum 2011) e delle normative in materia. In tutta Italia, quasi nessun governo locale e sovraprovinciale ha mai avuto il coraggio di mettere in discussione la privatizzazione del servizio idrico; privatizzazione cominciata nel 1996 e che, da allora, ha accresciuto enormemente la ricchezza economica e finanziaria delle multiutility, impoverendo i cittadini e le risorse idriche disponibili, e svuotando allo stesso tempo i Comuni e le Province di competenze tecniche e amministrative. A Rieti e nella regione Lazio, in particolare, è stato compiuto il “delitto perfetto”!
La multinazionale Acea S.p.a., infatti, è addirittura affidataria diretta, senza alcun bando di gara, sia del principale servizio idrico integrato (quello dell’ATO2), sia delle concessioni di derivazione del più importante complesso sorgentizio in Europa (quello del Peschiera-Le Capore). Ciò, in violazione delle principali normative europee e nazionali, sta portando ad incalcolabili danni ambientali ed economici per le comunità locali che vorrebbero costruire intorno all’acqua un nuovo modello di gestione sostenibile dei territori. Dunque, se chi amministra non comincerà a mettere in discussione tutto questo, sarà difficile cambiare il destino del Velino, che nel giro di pochi anni verrà ridotto ad un torrente come il Farfa, e quello dei cittadini che saranno costretti a razionamenti di acqua anche per l’insostenibilità delle tariffe idriche. Di fronte a questo scenario catastrofico, come associazioni abbiamo messo in campo soluzioni pratiche e realizzabili fin da subito, sia a livello regionale che locale.
Anzitutto torniamo a ribadire la necessità che la Regione Lazio attui la L.R. 5/2014 (“Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”) e che rimetta in discussione, come previsto dal R.D. 1775/33, le concessioni del Peschiera-Le Capore (e dell’Aniene), nel rispetto delle norme a cominciare dalla Direttiva “acque”; come cerchiamo di spiegare da anni, già questo darebbe la possibilità alle amministrazioni locali reatine di programmare a lungo termine le infrastrutture idriche necessarie a scongiurare le carenze di acqua che subiamo tutte le estati, senza dover rinunciare ai ristori economici ambientali e senza mettere in discussione la realizzazione del nuovo acquedotto del Peschiera che, diversamente, “aprirebbe i rubinetti” oltre i 4.000 litri al secondo in più rispetto agli attuali 8.800 litri.
Tutto ciò, si ripercuoterebbe positivamente anche sulle tariffe dell’ATO3 Rieti, che stanno subendo rincari comunque ingiustificati e dovuti sia all’incapacità gestionale di APS S.p.a. sia alla mancanza di reale controllo da parte dei Sindaci. Per questo, grazie al ruolo di Cittadinanzattiva come membro dell’OTUC (Organismo a tutela degli utenti), stiamo predisponendo un’analisi del “Piano Tariffario periodo 2024-2029” con osservazioni e proposte migliorative che, nel rispetto delle norme e delle Direttive ARERA, possano evitare oneri socialmente inaccettabili per tutti i cittadini ed in particolare per le fasce più deboli”.
Così nella nota Postribù