Grave aggressione nel Carcere di Rieti, USPP denuncia l’accaduto e chiede interventi immediati

“L’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (USPP) denuncia la vile aggressione subita da un agente di polizia penitenziaria presso il carcere di Rieti. Durante le operazioni di chiusura delle camere di pernottamento, al termine della socialità, un detenuto di origine africana appartenente al circuito protetti ha attaccato alle spalle l’agente, utilizzando una lama artigianale ricavata da una forbicetta. L’aggressione ha causato una ferita di circa dieci centimetri sulla fronte e diverse contusioni alla tempia e al costato. L’agente, subito soccorso, è stato trasportato al pronto soccorso, dove è tuttora in attesa di una prognosi definitiva. Questo drammatico episodio, che si aggiunge a una lunga serie di aggressioni nelle carceri, evidenzia una situazione ormai insostenibile per chi lavora in prima linea a tutela della sicurezza collettiva.

“Non è più accettabile che chi rappresenta lo Stato e svolge un ruolo cruciale per la sicurezza della società sia esposto a simili pericoli senza adeguati strumenti di difesa,” ha dichiarato il segretario regionale del Lazio dell’USPP, dott. Giovanni Passaro. “Chiediamo un intervento immediato del Governo per mettere fine a queste continue violenze. Tra le misure imprescindibili, l’introduzione immediata del taser per i poliziotti penitenziari rappresenta una priorità assoluta. Questo strumento non è solo un deterrente efficace, ma anche un mezzo per proteggere la vita degli agenti in situazioni critiche.”

Il sindacalista ha inoltre sottolineato l’urgenza di un inasprimento delle pene per i detenuti responsabili di aggressioni contro le Forze dell’ordine. “Questi comportamenti non possono restare impuniti. Solo attraverso sanzioni più severe – conclude Passaro – sarà possibile ristabilire l’autorevolezza dello Stato all’interno delle carceri e garantire il rispetto per chi ogni giorno rischia la propria vita per la sicurezza di tutti.”

L’indignazione verso il vile gesto è forte. È necessario intervenire con fermezza per garantire la sicurezza degli operatori e dei detenuti che hanno regolare condotta. Oltre all’introduzione del taser come strumento di difesa, è fondamentale vietare il possesso da parte dei detenuti di oggetti potenzialmente pericolosi per l’ordine e la sicurezza. Tra questi, i rasoi da barba e i generi alimentari in contenitori di alluminio, che vengono quotidianamente trasformati in armi rudimentali utilizzate per produrre violenza nei confronti degli operatori e degli altri detenuti. Tali provvedimenti sono essenziali per consentire ai detenuti di scontare la pena in modo dignitoso e conforme al principio costituzionale della rieducazione. La sicurezza nelle carceri deve essere una priorità per tutelare chi lavora e vive al loro interno. L’USPP rinnova il proprio impegno al fianco degli agenti di polizia penitenziaria, chiedendo alle istituzioni di intervenire con decisione e tempestività per affrontare questa grave emergenza.

Così nella nota l’USPP