Tenuta oggi 15 gennaio la presentazione della XXXIII edizione del Concorso nazionale Ercole Olivario, il prestigioso concorso nazionale riservato ai produttori di olio di altissima qualità italiano, che vedrà la proclamazione e premiazione dei vincitori nelle giornate di giovedì 15 e venerdì 16 maggio 2025 a Perugia. A presentare le novità di questa XXXIII edizione oggi, mercoledì 15 gennaio, sono intervenuti il Presidente di Unioncamere, Andrea Prete, Giorgio Mencaroni, Presidente del Comitato di coordinamento dell’Ercole Olivario e della Camera di Commercio dell’Umbria, Federico Sisti, Segretario Generale della Camera di Commercio dell’Umbria, Sebastiano Forestale, responsabile del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, direzione generale delle Politiche Internazionali e dell’Unione Europea, Brunella Saccone, Dirigente dell’Ufficio Agroalimentare di Agenzia ICE; Michele Sonnessa, Presidente Città dell’olio e Nicola Di Noia, Direttore UNAPROL – Consorzio Olivicolo Italiano. “Il Concorso Ercole Olivario, per la sua autorevolezza e qualità, si è affermato come il più prestigioso premio del settore ed è ormai riconosciuto come il riferimento assoluto per l’individuazione dei migliori oli italiani” sottolinea Giorgio Mencaroni, Presidente del Comitato di coordinamento dell’Ercole Olivario e della Camera di Commercio dell’Umbria.
“Con una realtà complessiva di 619 mila aziende agricole e 4.327 frantoi attivi (dati Ismea)” prosegue Mencaroni “per un’estensione dell’olivicoltura su 1,14 milioni di ettari, di cui quasi un quarto (272 mila) a coltivazione biologica, e malgrado il calo produttivo di questo anno, in particolare nelle regioni del Sud Italia, che fa scendere il nostro Paese al quinto posto nella classifica dei principali Paesi produttori; il comparto olivicolo-oleario continua a rivestire per l’Italia un grande rilievo economico, ambientale, sociale e culturale. Una filiera che, con le sue 50 indicazioni protette (42 DOP e 8 IGP) diffuse in tutto il territorio nazionale, costituisce un elemento identitario capace di rappresentare l’alta qualità delle produzioni locali, assicurando allo stesso tempo uno stretto legame con i luoghi d’origine e connettendosi in maniera integrata con le varie opportunità storiche, artistiche, produttive e turistiche offerte dai diversi territori italiani. “In quest’ottica”, conclude Mencaroni, “l’obiettivo di Ercole Olivario è di realizzare un’iniziativa di sistema a forte valenza promozionale che, legando cultura, tradizione e eccellenze olivicole territoriali, realizzi un modello che, coniugato con il turismo, diventi generatore di sviluppo economico, occupazionale e di ricchezza diffusa”.
Promosso dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in collaborazione con la Camera di Commercio dell’Umbria, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero dello Sviluppo Economico, ed il sostegno di UNAPROL Consorzio Olivicolo Italiano ed Italia Olivicola; il concorso Ercole Olivario si prefigge, fin dalla sua nascita nel 1993, di promuovere le eccellenze olearie (Dop, Igp e Biologici) delle regioni italiane, sostenere gli operatori del settore nel miglioramento qualitativo della produzione con iniziative promozionali volte ad incrementare la visibilità e riconoscibilità del prodotto nel contesto internazionale, oltre a valorizzare i territori di provenienza che, di fatto, caratterizzano e sono a loro volta paesaggisticamente caratterizzati dalla presenza della coltura e della cultura dell’olio e dell’olivo.
“Da oltre trent’anni, il Concorso Ercole Olivario valorizza una delle produzioni di qualità dell’agroalimentare italiano – spiega il Presidente di Unioncamere, Andrea Prete – L’olio extravergine d’oliva, però, può svolgere un ruolo strategico anche per la valorizzazione e la promozione di una offerta turistica specializzata, diretta a un numero crescente di viaggiatori che vedono i nostri territori come mete ideali per percorsi all’insegna del gusto e della scoperta dei prodotti di qualità del nostro Made in Italy. È utile quindi, ragionare su politiche commerciali non più rivolte solo alla vendita dell’olio come alimento, ma dirette al consumatore-turista, trascinandolo nella storia, nel gusto e nell’enorme patrimonio di biodiversità dei nostri oli”.
Queste le novità della XXXIII edizione
Tra le novità di questa edizione dell’”Oscar dell’Olio”, c’è l’aumento a 75/100 del punteggio minimo necessario sia per l’ammissione degli oli alle selezioni nazionali, sia per la partecipazione delle aziende olearie alle iniziative di promozione e ai progetti di Extra Cuoca e della Carta degli Oli; l’incremento a 120 del numero massimo di oli provenienti da tutti i territori regionali, ammessi alle finali nazionali; l’integrazione all’interno del Regolamento dell’Ercole Olivario della Goccia d’Ercole, la sezione a latere del concorso nazionale introdotta per sostenere le piccole produzioni olearie. Di particolare rilievo poi il lavoro di rete, già avviato lo scorso anno con la collaborazione delle varie Camere di Commercio territoriali, allo scopo di accrescere la presenza del Concorso Ercole Olivario nei territori regionali tramite la messa in rete di concorsi regionali già esistenti, come ad esempio l’Oro Verde dell’Umbria ed il Premio Roma Evo per il Lazio, e l’avvio di collaborazioni con le organizzazioni di altri premi per la preselezione dei finalisti al Concorso nazionale. Gli sforzi profusi nel coinvolgimento dei territori regionali hanno fatto sì che, nell’anno appena iniziato, si sia avuto un fiorire di vere e proprie selezioni regionali per l’accesso al concorso nazionale, con lo svolgimento di concorsi regionali di selezione in Abruzzo, Sardegna, Sicilia e Toscana, e la predisposizione, da parte del sistema camerale, di attività di prelievo ed assaggio in Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Puglia e Trentino Alto Adige. L’edizione 2025 del premio Ercole Olivario, inoltre, vede l’entrata in carica di un nuovo Capo Panel, la lucana Stefania D’Alessandro, che guiderà per il prossimo biennio la giuria nazionale composta da 16 degustatori professionisti provenienti da tutte le regioni italiane.
Tra i progetti di rilievo per il 2025 infine l’attivazione ufficiale della APP “Carta degli Oli”. Una piattaforma nata con l’obiettivo di diffondere quanto più possibile, la conoscenza e l’utilizzo dell’olio e.v.o. di qualità, costruendo percorsi gastronomici “Oil Oriented” e utilizzare l’olio e.v.o. come elemento di promozione dei territori di produzione. La “Carta degli Oli” vuole essere uno spazio digitale con cui accorciare la distanza tra i produttori e i consumatori, tramite la guida e la professionalità dei ristoratori. Per dare vita a questa “catena di valore” sono stati coinvolti oltre al Concorso Nazionale Ercole Olivario per quanto riguarda la selezione degli oli, l’Associazione Nazionale Città dell’Olio per la selezione dei ristoranti coinvolti e la Fondazione Evoo School per quanto riguarda la formazione del personale di sala dei ristoranti coinvolti. Tra i prossimi appuntamenti del Concorso Nazionale Ercole Olivario da segnalare, le selezioni nazionali in programma dal 14 al 17 aprile 2025 a Perugia e la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori della XXXIII edizione dell’Ercole Olivario, prevista a Perugia nelle giornate del 15 e 16 maggio 2025. Al termine della presentazione del concorso Ercole Olivario la Dottoressa Brunella Saccone, Dirigente dell’Ufficio Agroalimentare di Agenzia ICE, ha evidenziato quali sono i dati sull’export dell’olio di oliva italiano dicendo:
“A dispetto delle crisi climatiche e delle problematiche nazionali legate, ad esempio, al proliferare della xilella e della siccità, anche per il 2023 e fino al settembre 2024 i dati dell’export dell’olio di oliva italiano, si confermano confermati. I principali clienti sono gli USA, la Germania, la Francia, il Giapppone e il Canada. Al mese di settembre 2024, come valore non assoluto ma in percentuale, vediamo emergere dei nuovi Paesi importatori l’Australia (aumento di importazione del 228%) e la Corea del Sud (aumento del 149 %). Questi dati seppur non rilevanti come valore assoluto, ma in percentuale, ci danno la dimensione di come vadano esplorate e percorse nuove strade per l’export del nostro olio: è necessario che le aziende produttrici cerchino di capire quali sono le migliori strategie di internazionalizzazione, è necessario analizzare i trend di consumo locali, adattare i packaging, tutelare il prodotto da imitazioni e tentativi di contraffazione e più in generale, comprendere che l’olio e.v.o. italiano è una ricchezza per il nostro Paese e come tale occorre mettere in campo tutte le azioni necessarie per sua tutela, valorizzazione e per la corretta remunerazione della filiera”.
Infine Nicola Di Noia, Direttore UNAPROL – Consorzio Olivicolo Italiano, ha voluto esortare circa le necessità future del comparto olivicola, dicendo che c’è la necessità di di metter al centro dei nostri discorsi e delle politiche olivicole future, anche “la gestione dell’emergenza della xillella. In 10 anni dall’individuazione del batterio, la xilellla viene ancora percepita come un problema secondario, invece ha distrutto 21 milioni di piante per circa 8mila km quadrati, con un impatto ambientale e paesaggistico incredibile. Il pericolo ora è la morte degli olivi monumentali che risiedono nella “Piana degli olivi monumentali” tra Ostuni e Monoploli. Esiste una metodologia agronomica attraverso l’innesto con il leccino che porta a salvare le piante rendendole resistenti. È necessario innestare e contenere il più possibile l’insetto vettore. Abbiamo bisogno inoltre di una strategia futura per affrontare il problema del contenimento e per la riqualificazione dei territori già distrutti”.