In un momento storico in cui la battaglia del grano è parte di un conflitto internazionale e in particolare europeo, con le ripercussioni della guerra in Ucraina, uno dei granai di casa nostra si candida a diventare modello di rilevanza globale. E’ la Piana di Rieti, vallata che ha dato origine a varietà straordinarie quali il “Rieti originario” e il “Senatore Cappelli”, oggi rivalutate e particolarmente ricercate.
Inserita nel 2019 nel Registro nazionale dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico del MASAF, adesso la Piana di Rieti si candida a diventare sito GIAHS d’Italia, dopo le Colline del Soave e la Fascia olivata di Spoleto-Assisi. I Globally Important Agricultural Heritage Systems riconosciuti dalla FAO sono aree in cui le pratiche agricole tradizionali vengono riconosciute come patrimonio prezioso non solo per la loro funzione primaria, ma anche per il mantenimento di biodiversità e qualità del paesaggio. L’avvio del dossier, sarà presentato sabato 18 gennaio a Rieti, in un evento pubblico. L’appuntamento è alla Fondazione Varrone, largo San Giorgio alle ore 16.
Ad aprire l’iniziativa saranno i sindaci dei Comuni coinvolti, Daniele Sinibaldi e Michele Paniconi, rispettivamente primo cittadino di Rieti e di Rivodutri, e i rappresentati della Regione Lazio, Giancarlo Righini, Assessore a Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste, e Michele Nicolai, consigliere regionale.