La Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina – Terrarte 2024 ospita la residenza di danza e performance “Migr_Azioni” di Miriana Simone con il progetto “Lighthouse” che sarà in residenza dal 10 al 24 novembre p.v. nel comune di Casperia (RI). La scelta attraverso l’invito alla candidatura dell’artista nasce dalla collaborazione tra la Compagnia asd Oltredanza Matera e il Teatro delle Condizioni Avverse APS. Il progetto di Miriana Simone rientra coerentemente nelle tematiche, negli obiettivi e nelle finalità della Residenza “Migr_Azioni” ed è stato motivo di interesse da parte del Teatro delle Condizioni Avverse APS e del tutor artistico Lidia Di Girolamo che ha instaurato un dialogo di scoperta e attenzione per l’artista e il suo lavoro. “Migr_Azioni” è un progetto di Residenza Formativa, nato dalla collaborazione con AIIG – Associazione Italiana Insegnanti Geografia, Università La Sapienza, Università della Tuscia e Teatro delle Condizioni Avverse APS e realizzato nel mese di luglio 2022 per l’edizione dell’anno ponte della Residenza Multidisciplinare della Bassa Sabina.
In quella occasione, gli studenti universitari degli Atenei di Roma e Viterbo hanno partecipato ad un percorso residenziale, attraverso lezioni e conferenze sulla geografia e i flussi migratori, con l’intervento di docenti universitari ed arricchito da un contributo artistico di teatro e danza che esplorava queste tematiche. Il progetto è risultato idoneo come tirocinio universitario per i partecipanti che hanno ottenuto i relativi Crediti Universitari Formativi. A partire da questa esperienza, Migr_Azioni si sviluppa come Residenza di ricerca artistica, in cui performer, danzatori e danzatrici possano creare uno studio sul viaggio dell’uomo nelle geografie del mondo esteriore e interiore, nonché, più nello specifico, sul tema delle migrazioni e gli aspetti dell’immigrazione/emigrazione in ambito geografico, culturale e prettamente umano. Il Progetto Lighthouse La danzatrice Miriana Simone indagherà nel suo lavoro i temi della fuga, del viaggio, dell’emigrazione e della ricerca della propria casa, evidenziando il contrasto con il proprio territorio di appartenenza che spinge ad emigrare. L’indagine artistica tuttavia non sarà solamente focalizzata su luoghi fisici e geografici, ma anche interiori e mentali e permetterà di sviluppare tali luoghi all’interno dello spazio residenziale per giungere alla restituzione finale del lavoro intrapreso. Il tema si concentra su giovani donne che, in un periodo storico complesso come quello del lockdown, segnato da disorientamento, trasformazioni profonde e paura, si aggrappano alla speranza di ritrovare una strada perduta, quella verso la felicità.
Le protagoniste vivono un conflitto interiore tra desideri, aspirazioni lavorative ed esigenze personali che spesso devono accantonare, trovandosi intrappolate tra ciò che vorrebbero essere e ciò che l’ambiente intorno a loro sembra imporre. La confusione e gli adattamenti forzati fanno emergere la paura di non riuscire a realizzarsi, costringendole in una lotta tra soddisfare le aspettative altrui e rimanere fedeli ai propri valori, ormai sempre più difficili da definire. La danzatrice Miriana Simone esplora, quindi, la condizione di queste giovani donne, costrette ad abbandonare le loro città d’origine per inseguire sogni e occasioni per riscoprire sè stesse e finalmente incontrare il luogo adatto alla propria rinascita e conseguente serenità. Non trovando un proprio posto, si continua a viaggiare, provando una sensazione di vuoto, di mancanza di certezze, motivo per cui si cerca ostinatamente la propria dimora. La performance si sviluppa come un lavoro coreografico che si basa su alcuni stili contemporanei e momenti di improvvisazione. Lighthouse punta a coinvolgere il pubblico e a farlo riflettere, ponendolo di fronte all’esigenza di ricerca della propria personalità e dello spazio in cui realizzarsi. L’obiettivo è quello di riscoprire sé stesse per trovare finalmente uno spazio adatto alla propria rinascita e serenità.
La ricerca di un “posto” proprio diventa un viaggio continuo, spesso accompagnato da incertezze che alimentano la spinta a proseguire, in un percorso ostinato verso una dimora che sia, al contempo, rifugio e oasi. In scena, la danzatrice rappresenta questo continuo “stare e andare” in luoghi interiori ed esteriori dove sentirsi parte di qualcosa, alla ricerca di un senso di appartenenza che sembra sempre sfuggire, rischiando così di trasformarsi in un percorso senza fine. Nel periodo di Residenza l’artista sarà accompagnata a svolgere incontri dedicati agli studenti e alle studentesse delle Scuole del territorio per orientarli alla tematica del progetto attraverso gli strumenti della pedagogia del movimento coreutico e teatrale. Infine verranno realizzati degli appuntamenti tra l’artista e le volontarie della Sartoria solidale Ikwa a Montopoli di Sabina (RI) per la realizzazione del costume di scena utile per la messa in scena finale. L’artista Miriana Simone Miriana Simone è ballerina ed insegnante di danza negli stili di moderno, contemporaneo e danza aerea. Ha insegnato presso l’Accademia Valeas Dance – Pomezia (RM) e da quest’anno è insegnante presso la Step to dance Asd-Marina di Ginosa (TA). Inoltre svolge il ruolo di danzatrice professionista presso la Compagnia asd Oltredanza di Marco Magrino e Rossella Iacovone a Matera e collabora con la Oliva-Contemporary-Dance-Project di Francesca Dario e Michele Oliva a Verona.
Lo stile che più la appassiona è il contemporaneo, attraverso il quale ama sperimentare nuove espressioni corporee. Se da un lato riconosce di avere un temperamento introverso, è attraverso il movimento della danza contemporanea che riesce ad esprimersi e a comunicare più facilmente. Le numerose partecipazioni a stage di formazione con diversi insegnanti, le danno l’opportunità di studiare e acquisire nuovi movimenti e stimoli per il suo lavoro. Tra gli insegnanti che l’hanno più influenzata vi è Macia Del Prete che le ha trasmesso passione e tanti input per farla crescere. Oggi, da insegnante, Miriana Simone vorrebbe offrire ai suoi allievi il meglio di ciò che ha imparato e trasmettere loro le esperienze che l’hanno fatta diventare la danzatrice che è oggi.