Giuli: “Castelli, riconosce valore culturale del patrimonio appennino centrale come strumento di rinascita”


Il Commissario al sisma 2016 commenta l’odierna presentazione delle linee programmatiche del Ministro della Cultura che, nel suo intervento alla Camera, si sofferma sulla valorizzazione e il rilancio del cratere.
Roma, 8 ott – “Ringrazio il Ministro della Cultura Alessandro Giuli che oggi, alla Camera, nel presentare in modo esaustivo e impeccabile alle Commissioni Cultura di Camera e Senato le linee programmatiche del suo dicastero, ha dedicato un passaggio significativo e molto lucido ai territori dell’Appennino centrale. Il Ministro Giuli, infatti ha spiegato come il contrasto allo spopolamento, la valorizzazione della cultura, la rinascita e lo sviluppo dei territori colpiti dal sisma del 2016-2017 siano fattori interconnessi tra loro all’interno di una strategia che non può essere soltanto di ricostruzione, ma anche di riconnessione di quel tessuto sociale ed economica lacerato a causa degli eventi catastrofali avvenuti. Una strategia che gode del pieno e costante appoggio del Governo Meloni e che ha dato vita al Laboratorio Appennino centrale, un modello di sviluppo fondato sulla sicurezza e la sostenibilità, che ha il fine ultimo di creare quelle condizioni di vita che incentivino le persone a restare in questi territori”.
Ad affermarlo è Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016.
“Il Ministro della Cultura oggi ha ribadito il suo appassionato interesse per la Civitas Appenninica e per il prezioso patrimonio artistico custodito nei nostri borghi, già manifestato in occasione delle collaborazioni culturali che abbiamo realizzato quando era Presidente della Fondazione MAXXI. Giuli ha poi manifestato la necessità di ragionare in termini di riconnessione di, e tra, città e paesi al fine di creare un’offerta culturale che dovrebbe combinarsi con un osservatorio sullo spopolamento delle aree appenniniche. Questo perché, come ha dichiarato, la riqualificazione e alla rigenerazione di strutture non è sufficiente per garantire un nuovo futuro all’Appennino centrale. Tutte le azioni che vengono adottate devono, infatti, fare i conti con il convitato di pietra della ricostruzione: lo spopolamento, appunto. In conclusione, con il Ministro Giuli prosegue e si rafforza la collaborazione con il dicastero del Collegio Romano e sono certo che l’intervento fatto a Montecitorio troverà attuazione attraverso nuove, feconde, iniziative culturali”.