Dopo le finali play off che hanno lasciato l’amaro in bocca agli sportivi reatini lo sport locale sta vivendo un’altra stagione; quella legata all’impiantistica sportiva e alle note vicende del Comune che deve in qualche modo esternalizzare le proprie strutture.
Molti comuni italiani dieci anni fa hanno optato per questa scelta che all’epoca fu colta come un’opportunità per l’ente e per i soggetti sportivi che potevano disporre di una casa all’interno della quale potevano fare sport ed attività ludiche contemporanee, oltreché una postazione fissa quasi come fosse un punto di ritrovo. Le condizioni economiche generali dieci anni fa avrebbero probabilmente trovato partner economici e commerciali che avrebbero affiancato le società o associazioni sportive.
Qualcuno a Rieti è stato pioniere ed il Real Rieti calcio a 5 insieme alla Provincia di Rieti ebbe questa intuizione accollandosi le spese dell’impianto e costruendoci un’impresa sportiva senza precedenti. Onore al presidente Pietropaoli che ad oggi è l’unico a possedere un impianto sportivo d’eccellenza e in gestione. Tutti gli altri guardarono quella sfida con invidia e non colsero l’importanza di quel gesto che ad oggi si è ritenuto vincente ed economicamente in piedi.
Oggi il comune di Rieti, nell’ambito delle procedure attuative del piano antidissesto è costretto ad affidare ai soggetti sportivi gli impianti sportivi comprese anche le utenze.
Il passaggio dieci anni fa sarebbe stato un passaggio politico, un’opportunità da cogliere e perché no, una sfida da accogliere che la passata gestione al comune di Rieti non volle minimamente prendere in considerazione. Pantalone era ancora in forma e pieno di soldi.
Oggi un obbligo per tenere in piedi un ente sull’orlo del dissesto finanziario sotto il controllo della Corte dei Conti. L’assessore non può non rispondere che lo stadio non può essere gratis ed è costretto a prendere atto che avendo un costo che grava sulla collettività deve essere un patrimonio da mettere a sistema, che sia a servizio del Rieti calcio ma che non può essere a totale carico dell’ente.
Faccio notare che sotto la gestione del comune lo Stadio Scopigno è passato dai 180 mila euro che si spendevano nel 2012 ai 75 mila del 2014 offrendo comunque un servizio alla società Fc Rieti.
Capisco i tifosi, colti da uno scoramento e da un momento di smarrimento dopo alcune dichiarazioni che sanno più di veleno che di costruzione di un percorso unitario del calcio reatino dal quale non mi sono mai tirato indietro e tantomeno lo farò questa volta, con i vincoli che ho pero’ precisato sopra.
Un’ultima parola invece devo esprimerla per i reatini Cattani, Curci, Blasi, Buldini, Pietropaoli, Milardi, e a tutti i presidenti delle squadre minori che hanno tenuto in piedi le nostre bandiere senza mai fare polemica, coscienti della nostra situazione economica e produttiva e che si sono rimboccati le maniche senza mai oltrepassare la linea del buon gusto. A loro va tutto il mio apprezzamento e la collaborazione per proseguire insieme senza fare passi piu’ lunghi delle proprie gambe.
A proposito di basket, oggi ho avuto da parte di Giovanni Mascioletti, Risorse Sabine, che ringrazio, per la disponibilità del PalaSojourner ai fini della domanda di ripescaggio della Npc Rieti in Lega Silver.