“Nei primi sette mesi di quest’anno le ore di cassa integrazione concesse nel reatino sono aumentate di oltre 160mila unità (161.917) rispetto allo stesso periodo del 2023”. E’ quanto emerge dallo studio del Servizio Lavoro, Coesione Territorio della UIL, che il sindacato di viale Matteucci ha elaborato focalizzandosi sulla sua provincia.
“Da gennaio a luglio 2024 – spiega Alberto Paolucci, Segretario generale della UIL di Rieti e Sabina romana – abbiamo infatti registrato 418.369 ore di cassa integrazione, mentre nel 2023 erano state 256.452. Tradotto in percentuale scopriamo che la nostra provincia ha avuto un incremento pari a più 63,1 punti percentuali”.
La tendenza che si sta consolidando è preoccupante, specie se si considera quanto già certificato sempre dallo studio Uil relativo questa volta ai primi sei mesi del 2024. “Nel confronto semestrale – ricorda l’esponente sindacale – la nostra provincia si era infatti classificata quindicesima in Italia per variazione più alta di ore di cassa integrazione”. Ma se Rieti non sorride, le città a noi vicine, anche se oltre i confini regionali, non tirano certo un sospiro di sollievo. E’ il caso di Terni dove nei sette mesi del 2024 si contano 151.408 ore in più rispetto all’anno precedente, o L’Aquila, dove la crescita ha sfiorato le 600mila ore. Spaziando per l’Italia troviamo incrementi di ore simili ai nostri a Messina (436.924), Verbania (422.046) e Sondrio (413.221).
“Nonostante nel Lazio le ore di cassa integrazione siano complessivamente scese – conclude Paolucci – Rieti è il territorio con l’incremento percentuale più alto, posizionandosi prima della provincia pontina e di quella della Tuscia. Un risultato poco lusinghiero, che purtroppo conferma quanto in questo territorio ci sia da fare per creare uno sviluppo duraturo in grado di assicurare buona occupazione per lavoratrici e lavoratori”.