Nuovo appuntamento del Sistema territoriale Integrato Musei, Biblioteche Archivi della Sabina e del Cicolano (SIMBAS). La sedicesima conferenza di presentazione delle singole strutture culturali che compongono il sistema è in programma venerdì 6 settembre alle ore 17 al Museo Civico di Rieti – Sez. Archeologica. “Trebula Mutuesca un luogo per maghe, dee, donne e sante” è il titolo della conferenza a cura di Francesca Lezzi, direttore del Museo Civico Archeologico “Trebula Mutuesca” di Monteleone Sabino. A Monteleone Sabino, alla fine degli anni 50 del Novecento, un gruppo di allora giovani archeologi Adriano La Regina, Filippo Coarelli, Mario Torelli e Fausto Zevi, che poi divennero tra i giganti dell’archeologia italiana, condussero le prime ricerche in un sito del tutto sconosciuto, portando alla luce elementi monumentali di una piccola cittadina del cuore dell’Italia.
I loro studi costituiscono ancora oggi le basi su cui si fonda la conoscenza dell’antico municipio di Trebula Mutuesca, abitato romano che si colloca ad appena 1,5km dal centro di Monteleone Sabino. Si portarono allora alla luce i resti di un tempio, di un deposito votivo ricolmo di ex-voto fittili, di un anfiteatro. Le ricerche furono poi interrotte e solo dagli anni ’80 del Novecento la Soprintendenza territoriale di competenza riprese le ricerche dapprima individuando e precisando le modalità di costituzione del deposito votivo, poi negli anni 2000 riportando alla luce l’anfiteatro. Nel 1995 fu inaugurato il piccolo Museo Civico Archeologico “Trebula Mutuesca” a Monteleone Sabino, un museo territoriale che si caratterizza per essere l’istituzione che raccoglie e interpreta il patrimonio cultuale del proprio contesto. Il Museo racconta e testimonia dell’importanza di Trebula Mutuesca come luogo di culto e delle divinità venerate, Angizia, Vacuna e Feronia.
Ma racconta anche dei personaggi importanti che si sono interessati al piccolo insediamento, sia in età repubblicana, ad esempio Lucio Mummio, che in età imperiale, come Laberia Crispina, patrona della città, o Traiano che “refecit” l’anfiteatro nelle forme che adesso si vedono. La memoria della grande spiritualità del luogo viene mantenuta nella tarda età imperiale con il martirio della vergine Vittoria e la realizzazione di un cimitero ad corpus, e sostenuta in epoca medievale con la costruzione della chiesa omonima, oggi santuario. La pluristratificata storia di questo territorio viene raccontata nel piccolo museo attraverso l’esposizione di reperti che testimoniano di tutte queste diverse fasi storiche. Scopo della conferenza è diffondere la conoscenza di una realtà museale che si caratterizza per essere uno dei musei archeologici più strettamente legati al territorio della Sabina della provincia di Rieti propriamente detta.
La relazione millenaria tra il vicus romano di Trebula Mutuesca, il paese attuale di Monteleone Sabino, il santuario di Santa Vittoria, luogo frequentatissimo oggetto di pellegrinaggio e devozione, è condensato infatti nel Museo Civico Archeologico, dove si racconta questa storia attraverso alcuni importanti reperti e i continui rimandi al territorio. L’evento sarà presentato da Carlo Virili, coordinatore scientifico del progetto. Parteciperà L’assessore alla cultura del Comune di Rieti, Letizia Rosati, presidente dell’Assemblea degli Amministratori del Sistema. L’attività è organizzata dal Comitato Tecnico Scientifico del SIMBAS grazie al supporto del coordinatore e all’organizzazione della Segreteria del SIMBAS. I cittadini sono invitati a partecipare. Ingresso libero. Francesca Lezzi direttrice del Museo Civico Archeologico “Trebula Mutuesca” di Monteleone Sabino, è un’archeologa oggi anche direttrice del Museo Civico di Rieti e del Museo Atrcheologico Cicolano. Precedentemente come archeologa di professione ha collaborato con gli Enti preposti alla tutela (Soprintendenza APAB di competenza) occupandosi in particolare della Sabina e della provincia di Rieti.
La sua formazione professionale è incentrata principalmente sulla Sabina e il Cicolano il cui territorio costituisce anche il suo principale interesse di studi, ma la sua passione per le città antiche d’Italia l’ha portata ad occuparsi di urbanistica antica e più in generale di topografia antica anche nel Lazio meridionale. Tra le tematiche di cui si occupa un posto privilegiato ricopre lo studio dell’urbanistica delle città antiche, vanno ricordati i suoi studi sull’antica Reate, e lo studio delle ville romane, tra cui un ruolo particolare ha avuto lo studio della villa dei Bruttii Praesentes nel Comune di Scandriglia