“Da chi andremo, Signore? Solo tu hai parole di vita eterna…””. San Francesco come colui che ha perfettamente incarnato la via di chi sceglie soltanto il Signore: lo ha detto, riprendendo il tema delle letture della liturgia domenicale, padre Mariano Pappalardo nell’omelia della Messa celebrata domenica al Templum Pacis intitolato al santo patrono d’Italia che dal Terminillo domina la valle Santa Reatina, nel giorno in cui, secondo tradizione, si è rinnovata l’accensione della lampada votiva che arde sull’urna che custodisce alcune reliquie del poverello d’Assisi. L’olio, offerto dai fedeli legati al santuario terminillese, alimenterà la lampada posta nella cappella al lato del presbiterio, dove la fraternità monastica della Trasfigurazione, che custodisce il tempio votivo, prega giorno per giorno secondo le intenzioni degli offerenti.
A portare la lampada, a nome di tutti i fedeli, e a leggere la preghiera dei pellegrini, una coppia di sposi, Lucia e Fulvio Modesti. E in ricordo di Francesco, cantore del creato così splendidamente contemplato dai frequentatori del Terminillo, al termine della celebrazione don Luca Scolari ha declamato le parole del Cantico sgorgato dal cuore laudante del serafico servo dell’Altissimo. Così nella nota la Chiesa di Rieti