La Pia Unione invece di dissociarsi avrebbe dovuto fare un “mea culpa”

Da questo giornale abbiamo più volte contestato l’operato del sindaco Petrangeli e della sua amministrazione, stavolta però non ci sentiamo di scagliarci soltanto sul primo cittadino, come molti stanno facendo in questi giorni, dopo l’esibizione musicale della Banda POPolare dell’Emilia Rossa, compresa la stessa Pia Unione Sant’Antonio che nel comunicato stampa del 15 giugno si dissocia riportando quanto segue: “l’evento di natura musicale, organizzato dal solo Comune di Rieti, e senza l’intervento diretto della Pia Unione, non inerisce a scelte condivise tra amministrazione e Pia Unione Sant’Antonio di Padova: questo, sia rispetto ai complessi musicali proposti, sia ai contenuti presentati dopo che la Statua aveva fatto ritorno nella chiesa di San Francesco. Tipologia e contenuti dei complessi musicali esibitisi, rispetto ai quali la Pia Unione esprime la propria totale dissociazione, essendosi palesati come del tutto inappropriati sia nei confronti del precedente momento delle devote e dei devoti del nostro Santo intervenuti in San Francesco”.
Riteniamo di non dover attribuire la causa di quanto accaduto soltanto al sindaco Petrangeli (avrebbe certamente potuto scegliere un’altra location), ma attribuirne gran parte anche alla Pia Unione Sant’Antonio per i motivi che riteniamo giusti esternare:
 

  • La Pia Unione avrebbe potuto evitare di inserire gli eventi legati al 70mo della Liberazione di Rieti, tra gli eventi del giugno Antoniano, anche perché a nostra memoria non è mai accaduto nel passato, ed è giusto distinguere eventi religiosi da eventi politici;

 

  • Fare l’Ostensione per il 70mo della Liberazione di Rieti non ci è sembrata una grande iniziativa, in quanto l’Ostensione fu fatta nel 1926 su esplicita richiesta dei contadini reatini che chiedevano l’intercessione del Santo di Padova affinché facesse cessare le forti piogge che ininterrottamente proseguivano da moltissimi giorni creando danni notevoli alle coltivazioni, pertanto ripetere oggi questo atto straordinario, anche se rivolto alla mancanza di occupazione lavorativa nella nostra città e seppur per un evento di rilievo come la Liberazione, lo riteniamo assolutamente fuori luogo. 

 
Dissociarsi, a cose fatte, dall’esibizione musicale della Banda POPolare dell’Emilia Rossa da parte della Pia Unione è troppo facile, e ci da il senso di voler rivoltare la frittata, non per niente l’esibizione è stata pubblicizzata dalla stessa Pia Unione anche nel comunicato stampa dell’11 giugno.
Conoscendo l’indirizzo politico del sindaco, la finalità dell’esibizione legata alla Liberazione, avrebbe dovuto allarmare i responsabili della Pia Unione, che avrebbero dovuto evitare di inserire in un programma prettamente religioso un gruppo senza prima informarsi quantomeno sul genere musicale, poi già dal nome era anche facile intuire che il repertorio non può comprendere “Tu scendi dalle stelle” o “Heidi dolce Heidi”.
La frittata è fatta, serva almeno da lezione agli organizzatori del Giugno Antoniano, nei prossimi anni prima di dare il nulla osta su qualsiasi evento all’interno delle celebrazioni del Santo che ne verifichino almeno il minimo necessario per evitare figure barbine come quella fatta quest’anno e soprattutto non girare la colpa solo sugli altri, fare oggi un ”mea culpa” invece di dissociarsi sarebbe stato più dignitoso.