I cittadini contestano lo spettacolo musicale offerto dal Comune

Pubblichiamo integralmente una lettera giunta in redazione, scritta e firmata da alcuni cittadini che contestano lo spettacolo musicale della “Banda POPolare dell’Emilia Rossa” tenutosi in piazza San Francesco il 13 giugno, spettacolo offerto dall’amministrazione comunale di Rieti.
Egregio Sindaco Petrangeli,
anche questa volta lei ha messo del suo: ancora una volta ha espresso il suo lato peggiore. Chi le scrive è un gruppo di cittadini presenti a piazza San Francesco la sera del 13 giugno in visita al Santo come molti reatini legati alla tradizione.
Lo scenario che si è presentato ai nostri occhi era decisamente non consono al contesto. La presenza del gruppo “Banda POPolare dell’Emilia Rossa” a nostro parere era inadeguata e inaccettabile. Arrivati a piazza San Francesco abbiamo notato che i fedeli erano costretti a districarsi con imbarazzo e disagio tra gli spettatori del concerto, sporcizia  e rumore impediva loro di raccogliersi in preghiera all’interno della Chiesa.
Rileviamo ai suoi disattenti occhi quanto inopportuno fosse ospitare il concerto in quel luogo nel periodo del Giugno Antoniano. Si può essere credenti o meno, di destra o di sinistra, ma il rispetto viene prima di tutto e per l’ennesima volta questa giunta ha dimostrato di non averne. Poniamo anche una domanda all’opposizione che siede nel Consiglio Comunale su come mai tanto scandalo e indignazione siano solo postumi e non al momento in cui è stata resa nota la partecipazione di determinati gruppi musicali.
Ci duole evidenziare l’apparente inattività dei suoi “avversari politici” e chiediamo quindi all’opposizione cosa ha fatto concretamente e fattivamente per impedire la presenza, finalizzata e strumentale alla propaganda politica di parte, di un gruppo musicale schierato con frange politiche ben precise. Infine, e non da ultimo, esprimiamo ai nostri concittadini vicinanza e solidarietà per l’ offesa ricevuta dai politicanti che hanno votato, i quali non si sono fatti scrupolo di umiliare lo spirito che da secoli anima la popolazione reatina.
Lasciamo al suo “buonsenso” (???) la decisione di giustificare quest’ignominia o di tacere dignitosamente.