Di seguito una nota della UILPA: “Si è impiccato stamattina (30 luglio, nella sua cella del reparto isolamento della Casa Circondariale di Rieti, dov’era stato condotto a seguito di alcuni disordini avvenuti ieri, il 61esimo detenuto suicida in quelle che ormai sono vere e proprie carceri della morte. A nulla sono valsi i soccorsi. A questi decessi bisogna poi aggiungere i 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Nei giorni scorsi il penitenziario reatino era stato teatro di una protesta durante la quale circa 400 detenuti si erano autogestiti non facendo rientro nelle rispettive celle per due giorni e due notti. Subito dopo il ripristino di un minimo di regole, però, vi erano stati ulteriori problemi, con alcuni reclusi che si erano resi protagonisti di minacce nei confronti di agenti. Poi il tragico epilogo”, spiega il Segretario della UILPA PP.
“Ben al di là della propaganda e dei numeri sterili e distanti dalla realtà dispensati dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, le prigioni, chi vi è ristretto e chi vi lavora, continuano a essere abbandonati a se stessi. 14.500 detenuti oltre i posti disponibili, più di 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, omicidi, suicidi, violenze, stupri, evasioni, traffici illeciti, su questo e su molto altro dovrebbe spiegarsi il Guardasigilli. Soprattutto, il Ministro Nordio dovrebbe dire cosa s’intende fare di concreto per fermare la pena di morte di fatto e casuale che viene costantemente inflitta nel nostro Paese. Tutte informazioni che non dà il Governo e non si rinvengono neppure nella legge di conversione del decreto n. 92 per come sta emergendo dal Senato”, conclude De Fazio. Così nella nota la UILPA