La mostra presenta fotografie realizzate tra l’autunno del 2008 e l’estate del 2009 nei comuni della Bassa Sabina di Castelnuovo di Farfa, Fara Sabina, Montopoli di Sabina, Mompeo, Salisano, Nazzano Romano, Torrita Tiberina. Le immagini esposte sono stampe analogiche ai sali d’argento e l’intero lavoro di ricerca è stato scattato in pellicola. Francesco Galli così descrive il suo progetto fotografico lungo il Farfa: “Un paesaggio nasce dal sentimento per un luogo. Una comunità costruisce nel tempo il proprio territorio, trasformando lo spazio, vivendolo con rinnovato stupore e costruendo con esso un sano rapporto.
Si genera così un reciproco scambio tra paesaggio e collettività, tra natura e immaginario, tra segno tracciato nella terra, un filare, una strada, una torre, ed elemento che permane nella memoria. Realizzare una documentazione fotografica dei luoghi e dei paesaggi di un territorio – come questa della ricerca lungo il torrente Farfa – significa raccontare con immagini gli spazi vissuti, percepiti e modificati dalle comunità che nel tempo si sono succedute ma fare questo anche in relazione al momento storico che io sto vivendo. Significa anche avere in mente di costruire un archivio visivo per le prossime generazioni, che avranno materiali di studio, tracce del nostro presente e dei luoghi nella loro lenta trasformazione.
Queste immagini, quindi, sono uno strumento sia per interpretare e raccontare il territorio oggi, sia per tramandare nel futuro quanto è stato costruito, stratificato, disegnato, immaginato. Ogni paesaggio, anche il più lontano ed esotico, inizia da un interno, da una ‘grotta’ mitica e primordiale. Lì sulla soglia – in bilico tra un luogo che mi protegge e uno spazio che mi potrebbe annullare – si forma il mio sguardo verso l’altrove. Non posso fare a meno di partire dalla condizione dell’abitare che si confronta con un fuori allo stesso tempo conosciuto e sconosciuto, visibile e invisibile, finito e infinito. Il paesaggio nasce dalla consapevolezza della mia percezione rivolta verso l’aperto.
Vi è implicito un senso di lontananza, una nostalgia non tanto di un tempo passato quanto di un luogo già percorso; infatti non posso fare a meno di attraversare vie già tracciate: qualcuno prima di me lì è già passato e il mio sguardo si accosta al suo. L’immagine del paesaggio è una finestra ritagliata nella mia stessa percezione, che si confronta con un immaginario narrato, cantato o disegnato da chi mi ha preceduto.” Francesco Galli (appunti di lavoro, 2009-2024) Comuni e località interessati dalla mappatura fotografica: Castelnuovo di Farfa Fara Sabina Montopoli di Sabina Mompeo Salisano Nazzano Romano Torrita Tiberina Il corso e la foce del Fiume Farfa Obiettivo della mostra: L’obiettivo della mostra è raccontare i luoghi e i paesaggi lungo il corso del torrente Farfa attraverso la fotografia. Usare il pretesto di una “strada” d’acqua, che ha permesso in tanti secoli la sopravvivenza di popolazioni e centri abitati, per immaginare un tempo mitico e originario nel quale lo sguardo umano si è aperto verso la natura e la vita. Incontro del 6 giugno, ore 18:30 “Dal territorio al paesaggio. I luoghi lungo il torrente Farfa nelle fotografie di Francesco Galli”.
La mostra si inaugurerà con un incontro pubblico sui temi espressi dal rapporto tra territorio e sua rappresentazione. Parteciperanno: Elisa Resegotti (Giardiniera paesaggista – AIAPP – Curatrice d’arte e giardini), Gaetano Linardi (Dottore forestale), Pablo De Paola (Ingegnere ambientale esperto del fiume Farfa), Andrea Pieroni (Fotografo e naturalista della Riserva Monti Cervia e Navegna), Nicola Caramignoli (Fotografo e Presidente Associazione APS IFlashati), Gabriella Guido (Biblioteca Verde di Rocca Sinibalda – Cincia Fest) insieme a Francesco Galli autore delle fotografie. Francesco Galli (Viterbo, 1967) è fotografo e regista di documentari video. La sua ricerca e i suoi lavori sono rivolti al teatro, l’architettura, l’antropologia, il paesaggio.
Si è laureato in Architettura presso l’Università “La Sapienza” di Roma. FG inizia negli anni Ottanta a documentare i principali eventi di cronaca, cultura e sport della propria città; il suo primo approccio alla fotografia rientra nel genere del reportage e del fotogiornalismo. Negli stessi anni, insieme a una equipe di antropologi, affronta ricerche di carattere etnografico sulle tradizioni popolari e la cultura materiale, partecipando alla realizzazione di libri, mostre e allestimenti museali. Negli anni Novanta si intensifica, diventandone predominante, il suo lavoro come fotografo di teatro in Italia e all’estero.
Nel 2001 comincia un nuovo percorso nella fotografia d’architettura e di paesaggio collaborando con studi di architettura, università ed enti interessati a sviluppare indagini e campagne fotografiche sul territorio. Ha svolto attività di pedagogica attraverso seminari, docenze, laboratori. Realizza in Italia e all’estero reportage, libri, mostre e documentari collaborando con: Fondazione La Biennale di Venezia, Università “La Sapienza” di Roma, Università della Tuscia, University of Kent, University of British Columbia, Odin Teatret, The Grotowski Institute, Teatro Potlach, Teatro Ridotto, Koreja, Teatro Studio, ATCL, KPF Arkitekter AS, Ramboll, Regione Valle d’Aosta, Regione Lazio, Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’OpenHub Lazio è un progetto finanziato dalla Regione Lazio e dal Fondo Sociale Europeo, nasce con l’obiettivo di creare una rete di HUB Cultura, Socialità e Lavoro sul territorio regionale e specificatamente nelle province di Cassino, Latina, Rieti e Viterbo. Open hub Lazio si pone come uno spazio di incontro in cui le persone, imprese e amministrazioni possano contribuire alla crescita del territorio e di chi lo vive ogni giorno. L’obiettivo è quello di promuovere l’interazione, l’originalità delle idee, far nascere nuove collaborazioni e valorizzare il capitale culturale e umano, attraverso laboratori formativi dedicati, networking, opportunità di formazione e orientamento per tutte le generazioni.
Il progetto è realizzato dalla Fondazione Giacomo Brodolini, PTSCLAS, Elite Division, ENAIP, Euroscuola Rieti, IAL Nazionale e STEDI. Il progetto è risultato vincitore della selezione del Bando CALL TO ACTION – CALL CULTURA del progetto della Regione Lazio OPEN HUB LAZIO per la sede di Rieti. Il progetto è risultato vincitore dell’ Avviso pubblico richieste di contributo 2024 – primo semestre ed è realizzato con il contributo della Fondazione Varrone – Rieti.
La mostra fotografica è realizzata in partenariato con ARCI RIETI APS. Ente promotore: OpenHub Lazio Inaugurazione: Giovedì 6 giugno ore 18 Luogo: OpenHub Lazio Via Giuseppe Pennesi 2, Rieti. L’esposizione sarà aperta: Dal 6 giugno al 28 giugno 2024 Orari di apertura: Dal lunedì al venerdì: 9 – 13 e 14 – 18 Ingresso libero e gratuito