“Abbiamo bisogno di chiarezza e certezze perché sono già passati sette anni da quando fu annunciato che Rieti avrebbe avuto un nuovo ospedale, ma ci troviamo dopo oltre duemila giorni ancora in fase di riflessione. Ad oggi non sappiamo né quando verrà realizzato e nemmeno dove sorgerà”. Il nuovo e unico nosocomio del capoluogo è entrato di prepotenza tra i temi trattati dal Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana, Alberto Paolucci, durante la celebrazione del Primo a Maggio a Ponte Buita.
“Il tema del nuovo ospedale reatino è caduto nel silenzio – ha detto Paolucci – è sparito dall’agenda degli amministratori comunali e regionali, non fa più parte del dibattito politico. La UIL ha sempre sostenuto e continua a farlo ha aggiunto poi l’esponente sindacale – che la location già scelta per la nuova struttura (quella adiacente all’attuale de Lellis) sia più che adeguata, anche perché gli spazi per l’insegnamento universitario non mancherebbero, vista l’estensione dell’area e la vicinanza degli svincoli che assicurano un collegamento adeguato e veloce per raggiungere la via Salaria. E’ per questo che le dichiarazioni del Commissario straordinario sembrano gettare fumo agli occhi e appaiono più come una volontà di decidere di non decidere. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina, recita un famoso aforisma politico dello scorso secolo. Non vogliamo peccare, neanche aver ragione, vogliamo però chiarezza e certezze sulla costruzione del nuovo ospedale cittadino.
Per sbloccare questa fase di stallo – ha concluso Paolucci durante il suo intervento a Ponte Buita – è necessario avviare una stagione di confronto che coinvolga Regione, Asl, Comune di Rieti, forze politiche locali, cittadinanza e sindacati. Serve una vera e propria operazione verità in grado di diradare la nebbia che sta calando sul nuovo nosocomio. E’ il momento che la politica e le istituzioni dicano una volta per tutte una parola chiara su dove, quando e in che tempi si realizzerà la nuova struttura e con quali risorse, visto che già sono disponibili 76 milioni accantonati dalla precedente amministrazione regionale. Sono infine necessarie parole inequivocabili sullo stato della trattativa con l’INAIL relativa ai tassi di interesse e sullo stato di avanzamento delle case della salute. Giocare a nascondino, non giova alla politica, né ai Commissari, né alle cittadine e cittadini di questa provincia. Attendiamo risposte e convocazioni”.