“Nel dibattito in Consiglio Comunale sugli impianti del Terminillo sono emerse le criticità dell’ultima stagione invernale e il danno che ne è derivato a carico degli operatori locali. Una disfatta che non trova spiegazione solo nell’assenza della neve.
Nel febbraio del 2019, infatti, l’allora assessore Sinibaldi annunciò la rivoluzione del Terminillo e la volontà di procedere alla gara per l’affidamento dei suoi impianti di risalita. 5 anni dopo tale impegno è rimasto senza riscontro e al fine di porvi rimedio si è scelto di accollare gli impianti ad Asm, vale a dire all’azienda dei trasporti e della nettezza urbana che per sua stessa ammissione non ha mezzi e competenze adeguate per garantire l’innevamento artificiale della nostra stazione montana, malgrado l’impegno dei suoi addetti ai lavori.
Ecco il perché di una politica della “Mezza Togo mezza pena” che in virtù dei pochi giorni di apertura di questo solo impianto ha prodotto un passivo ancora da accertare a carico di ASM e delle casse dissestate del Comune di Rieti, sulle quali ricade il risultato d’esercizio dell’azienda in house. Tanto basta ad evidenziare la necessità di una svolta da imprimere alle politiche per il Terminillo, di certo attraverso l’estensione alla stagione estiva dell’utilizzo degli impianti e poi tramite la tanto attesa gara che oltre a questi dovrebbe porre a bando anche la gestione della piscina e del campo di altura, in maniera tale da promuovere gli investimenti mettendo a sistema tutti gli elementi attrattori della nostra montagna. Anche sul Terminillo, del resto, la presenza dei turisti cala e ad abbondare sono soltanto le felpe, i selfie e i post su Facebook. Troppo poco però per risollevare le sorti di una montagna cui è legata la vita di tante attività economiche e la speranza di rilanciare il turismo nel nostro territorio”.
Il consigliere comunale Antonio Emili