Reset, la risposta dei Sindacati

“Era l’ottobre del 2022 quando un’azienda tanto decantata del nucleo industriale entrava in crisi non riuscendo a pagare fornitori ed i circa 70 dipendenti. Solo uno sciopero riuscì allora a costringere la blasonata azienda a sedersi ad qualificato tavolo di confronto ed a prendere seri impegni, che ad onor del vero stante la supervisione dell’allora Prefetto di Rieti vennero mantenuti, riportando dopo diversi mesi ad una certa regolarità retributiva i dipendenti.

Da allora pur utilizzando massicciamente ammortizzatori sociali , che ricordiamo sono pagati dalla collettività, le cose non hanno mai avuto una normale evoluzione, anzi al contrario nel giro di pochi mesi si è giunti a ritardi pesantissimi nell’erogazione delle retribuzioni che, vale la pena ricordare, per molti lavoratori rappresentano l’unica forma di sostentamento.

Nei giorni scorsi la tensione tra i lavoratori rimasti, perché frattempo una trentina di lavoratori hanno trovato altre collocazioni, è salita non vedendosi prospettive di soluzione essendo maturata le terza mensilità non percepita, cosa che ha determinato l’uscita di alcuni articoli di stampa che chiedevano alle OO.SS. opinioni in merito.

La risposta scomposta dell’azienda che profila anche la violazione di norme di legge ci induce a pensare che si è colto nel segno, oppure di aver determinato azioni aziendali propedeutiche alla risoluzione del problema; nel primo caso abbiamo chiesto all’assessore allo sviluppo del Comune di attivarsi al fine di capire la reale situazione, nel secondo caso siamo lieti di apprendere che ogni problema è risolto perché l’unico nostro impegno è la tutela dei lavoratori.