Di seguito una nota a firma Luigi Gerbino (ATER Rieti) nella quale lo stesso risponde al PD reatino, dopo il comunicato del partito (LEGGI):
“A proposito del recupero di Palazzo Javarroni e della palazzina di via Lama, 81 temo purtroppo che il PD locale, esattamente come quello nazionale, sia molto confuso.
Infatti, con riferimento alla recente conferenza stampa in cui si presentava alla città l’intervento di recupero di Palazzo Javarroni, se i suoi rappresentanti non fossero stati distratti avrebbero ascoltato che nel mio intervento ho chiaramente ringraziato chi mi aveva preceduto. L’ho fatto con estrema chiarezza. Tuttavia nel rendere merito a chi mi ha preceduto in ATER per il lavoro svolto per il recupero di quel palazzo, mi preme anche sottolineare che è il Comune di Rieti il principale destinatario dei finanziamenti in questione e che la Regione Lazio ha compartecipato con un suo finanziamento aggiuntivo. Un autentico lavoro di squadra.
Relativamente alla palazzina di Via Lama 81, ritengo giusto precisare che conosco il problema solo da pochi mesi, visto che sono stato nominato in ATER di recente e posso assicurare che in questo poco tempo è stato fatto quel che non si è provveduto a fare negli ultimi dieci anni e che la convenzione, di concerto con l’assessore comunale all’Urbanistica, Rositani, con la preziosa collaborazione del Dirigente di Settore, ingegner Di Giambattista, e l’ingegner Carotti dell’ATER, è prossima alla definizione e a breve sarà sottoscritta. Per far ciò è stato necessario ricostruire l’iter della pratica, ritrovare gli atti relativi all’esproprio e i relativi pagamenti (oltre che ai frazionamenti), ma a differenza di chi mi ha preceduto non sono stati necessari anni ma pochi mesi.
Quanto ai lavori, è palese che la passata amministrazione non vi abbia provveduto, infatti, la palazzina di via Lama 81 presenta problemi di mancata manutenzione che si protraggono da vari anni non da ieri; stiamo lavorando a soluzioni che ci consentano di far fronte alle mancanze del passato e sono certo che troveremo il modo per dare le risposte necessarie e restituire dignità all’intera palazzina.
Sulla questione “Superbonus 110”, nessun intervento è stato eseguito su immobili di piena proprietà ATER ed è evidente che si è persa una grande occasione per riqualificare il più importante patrimonio immobiliare della provincia di Rieti. Da quel che scrive lo stesso PD nel suo comunicato stampa parrebbe che l’iter procedurale per fare questi interventi fosse troppo complicato per il passato presidente Cricchi. Peccato.
Certo con un po’ più di spirito d’iniziativa avrebbe potuto confrontarsi con altre ATER – nel resto d’Italia – che il 110 lo stavano facendo. Avrebbe potuto rivolgersi all’ATER di Padova che ha fatto interventi per circa 120 milioni di euro e farsi spiegare come fare. Evidentemente non per tutti il Superbonus è stata un’ostica materia. Ribadisco, una grande occasione persa che purtroppo non tornerà. Ma dopo aver ringraziato il passato presidente per quanto fatto per la vicenda di palazzo Javarroni non posso non evidenziare quanto non fatto, non posso non far notare che mancavano le rendicontazioni degli anticipi erogati dalla Regione relativi ai fondi della “655”. Gli uffici da me sollecitati a ricostruire come da almeno un decennio fossero stati utilizzati i soldi, hanno lavorato per mesi al fine di mandare in Regione un attendibile resoconto che ci permettesse di sbloccare circa 7 milioni di euro. A quest’ultimi vanno aggiunti poco più di tre milioni di euro del contratto di quartiere di Villa Reatina che, da oltre venti anni, non vengono spesi ma che ora sbloccheremo in tempi brevi e trasformeremo in opere e servizi.
Resta ancora da recuperare un milione di euro circa, residuo di un finanziamento del 1999 di cui manca, anche qui, la rendicontazione degli anticipi. L’ATER in questi mesi ha fatto un gran lavoro di ricognizione dei fondi ancora disponibili e inutilizzati da anni a causa di cattive pregresse gestioni. In ultimo, non posso non far notare che in eredità mi viene lasciato un bilancio che non può certo essere motivo di vanto per chi mi ha preceduto, nè motivo di vanto può essere il fatto che l’azienda che mi viene lasciata ha più spese di quante siano le entrate e nonostante ciò, non si è provveduto a mettere a reddito gli appartamenti a canone calmierato in alcuni casi sfitti fin dal 2016 (come pure la Casa dello studente e gli oltre novanta immobili (cantine e garage) ancora di proprietà di ATER situati in condomini dove sono stati già venduti tutti gli appartamenti).
Forse però ciò che meglio rende l’idea dell’azione amministrativa passata può essere la tabella costi/ricavi che nel 2020 presentava una differenza di – 248.626,94 euro nel 2021 presentava una differenza di – 429.096,14 euro e nel 2022 una differenza di – 605.141,53 euro, con evidente progressivo peggioramento dei conti2.
Così nella nota Luigi Gerbino