Presentata a Roma la ricerca “Sessualità e Disabilità”. Presenti molte associazioni di Rieti

Fare un bilancio su come viene affrontata la sessualità delle persone con disabilità nel rapporto con i servizi. È questo l’obiettivo della ricerca voluta dal Forum sulla sessualità delle persone con disabilità o con disagio mentale nato dal Coordinamento Insieme Uguali e Diversi e composto da oltre 40 organizzazioni.

La ricerca è stata presentata oggi, in occasione del convegno “Per il Benessere sessuale delle persone con disabilità o con disagio mentale”, organizzato dal Forum e dal Coordinamento Insieme Uguali e Diversi con il supporto di CSV Lazio, Centro di Servizio per il Volontariato, per accendere i riflettori su un aspetto costitutivo dell’identità di ognuno, da sempre ignorato dalle politiche sociali nel caso di persone con disabilità o disagio mentale.

 I RISULTATI DELLA RICERCA E LE PROPOSTE OPERATIVE. La ricerca, svolta nel periodo settembre 2023 – gennaio 2024 mediante la somministrazione online di questionari strutturati su un campione targettizzato tra 106 utenti, 231 familiari nel Lazio e 438 operatori di due ASL di Roma e di diverse realtà di terzo settore, ha permesso di rilevare vissuto e valutazioni di tutti i target di persone coinvolti sul tema della sessualità nella disabilità.

A partire dai risultati si sono avanzate proposte operative quali: la presenza di appositi sportelli nelle ASL, una formazione continua per operatori, utenti e familiari, l’introduzione dell’assistente sessuale laddove necessario, una maggiore formazione alla sessualità per tutti, nell’ottica del superamento del pregiudizio ancora fortemente segnalato nei confronti di chi è discriminato perché è considerato diverso.«La ricerca e il convegno di presentazione di oggi dimostrano quanto il tema della sessualità delle persone con disabilità e quello del suo riconoscimento come diritto al benessere sessuale siano drammaticamente presente nelle famiglie e nella percezione degli operatori e quanto, allo stesso tempo, possa essere affrontato solo a determinate condizioni», spiega Renato Frisanco, coordinatore del Forum sulla sessualità delle persone con disabilità o con disagio mentale e del Coordinamento Insieme Uguali e Diversi. «Condizioni che», sottolinea, «diventano proposte concrete: formazione di tutti i soggetti interessati; sportelli ad hoc di tipo informativo, consulenziale e organizzativo (ad esempio, iniziative di formazione o di costituzione di gruppi di auto mutuo aiuto di utenti e familiari); riconoscimento del diritto al benessere sessuale degli utenti fin dal momento di ascolto e accoglienza da parte dei servizi». 

Un approccio al tema di questo tipo porrebbe le basi per una reale attuazione della prevista e non ancora attuata presa in carico basata sul progetto di vita personalizzato, «che», sottolinea Frisanco, «permetterebbe di affrontare anche questa dimensione esistenziale in ogni servizio, il più precocemente possibile e con adeguate competenze».