“Il trasferimento degli studenti della Marconi in via Moisè di Gaio è l’ennesimo pastrocchio della Giunta Sinibaldi che anche in quest’occasione si mostra arrogante e incapace di amministrare ascoltare le esigenze della città.
È da un mese che come consiglieri comunali abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti in merito alla sicurezza delle strutture che andranno a ospitare i circa 400 alunni della Marconi: strutture sulle quali nutriamo dubbi sull’idoneità ad ospitare una scuola primaria e dell’infanzia sia per l’incertezza sui livelli di sicurezza sia molto semplicemente per la mancanza di spazi esterni che per alunni di quell’età sono fondamentali.Abbiamo richiesto anche un consiglio comunale in modo da poter dare informazioni puntuali a tutti i cittadini ma soprattutto ai genitori. Come per tutte le nostre richieste di chiarezza e condivisione non abbiamo ricevuto risposta.
Crediamo fortemente che attività cosi delicate vadano gestite coinvolgendo tutte le forze della città, scuola, insegnanti, genitori, associazioni che lavorano nella scuola. Se questa attività fosse stata fatta a tempo debito non ci troveremmo ora in questa situazione di insicurezza, dove viene chiesto ai genitori di farsi un’opinione senza che l’amministrazione abbia fornito il minimo dato. Quali sono le opzioni che sono state analizzate?
Chi è stato coinvolto nella decisione?Quali elementi sono stati presi in considerazione?Sono state proposte alla scuola tutte le soluzioni possibili?La scuola Marconi, che si caratterizza per una spiccata innovatività nella didattica, ha potuto valutare la possibilità di sperimentare nuovi modelli didattica magari utilizzando i moduli in uno spazio bello e verde?Perché dobbiamo leggere tutto sul giornale e dover credere che quella presa dall’amministrazione sia la scelta più idonea?Il Marconi è solo il primo.
A seguire saranno tante le scuole che dovranno fare lavori.Perché nemmeno sulla.scuola si può pretendere di prendere parte a un processo limpido e trasparente?Ci auguriamo che adesso i timori messi nero su bianco dai genitori dei ragazzi possano spingere Sinibaldi e la sua giunta ad aprirsi a un confronto quanto mai necessario in situazioni come queste anche se qualsiasi iniziativa è tardiva in questo momento”.