Fiscalità di vantaggio, ci siamo con l’assegnazione dei contributi, in pubblicazione in questi giorni sul sito di Invitalia. Le domande sono state presentate qualche mese fa (per essere precisi, c’era tempo fino al 24 marzo) e a questo punto si attende di dare attuazione ad un provvedimento particolarmente atteso dalle aziende. Sono 113 milioni gli euro destinati ai territori del Consorzio Industriale del Lazio per il fondo di contrasto alla deindustrializzazione.
Ad assegnare le risorse l’Agenzia per la Coesione Territoriale, che nel bando aveva specificato come sarebbero state erogate alle imprese manufatturiere in grado di realizzare investimenti finalizzati al potenziamento o alla riqualificazione di insediamenti produttivi già esistenti o per l’insediamento di nuove attività.
Un pacchetto importante di risorse divise in parti uguali – dunque circa 22,6 milioni di euro – su tutte le aree degli ex consorzi industriali che oggi sono confluite nel Consorzio Industriale del Lazio. Nello specifico Asi Frosinone, Cosilam, Sud Pontino, Roma-Latina e Rieti.
Le imprese che hanno presentato domanda per il contributo erano perfettamente consapevoli del fatto che potevano essere ammesse a finanziamento tutte le spese sostenute dal 30 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2023. Spese per l’acquisto di macchinari, impianti, arredi, attrezzature e beni, anche immateriali, rientranti in una delle seguenti attività:
- Iniziative per agevolare la ristrutturazione o la realizzazione dell’immobile in cui è svolta l’attività manifatturiera;
- Ammodernamento e ampliamento per innovazione di prodotto e di processo di attività industriali, incluse innovazioni tecnologiche e di digitalizzazione dei processi;
- Investimenti immateriali;
- Conversione di attività produttive a significativo impatto ambientale verso modelli di maggiore sostenibilità ambientale ed economica;
- Avvio di nuove unità produttive.
Per tutte le imprese partecipanti al bando, già insediate nei diversi territori del Consorzio o che intendono insediarsi, è previsto un contributo non superiore alle spese ammesse e comunque non oltre i 200.000 euro per impresa.
In passato alcuni territori del Lazio avevano beneficiato della fiscalità di vantaggio, per cui si intende un “insieme delle disposizioni tributarie studiate per fornire incentivi a particolari aree geografiche di uno Stato, o a settori sociali e imprenditoriali, per favorirne lo sviluppo”.
Parliamo del periodo storico in cui era istituita la Cassa del Mezzogiorno, che aveva reso determinati territori ricchi di imprese. Quello che invece era accaduto in un secondo momento era stata una delle principali cause della crisi che si era sviluppata a partire dagli anni Ottanta, nel momento in cui le aree erano state divise in Obiettivo 1, in cui rientrava la Campania, ed Obiettivo 2, Solo che la prima aveva ancora vantaggi fiscali, mentre la seconda no. Da qui il trasferimento di molte imprese pochi chilometri a sud del Lazio. Una conseguenza che aveva minato soprattutto l’economia del sud del Lazio, dunque in particolare i territori delle province di Frosinone e Latina.
Il nuovo provvedimento sulla fiscalità di vantaggio era stato cercato e voluto dal Consorzio Industriale del Lazio ed in particolare dal presidente Francesco De Angelis, con un lavoro certosino atto a far ricadere il vantaggioso provvedimento proprio nelle aree dei Consorzi industriali.
«Con la pubblicazione del decreto da parte dell’Agenzia per la Coesione Territoriale siamo stati immediatamente pronti a dare il via alla campagna di aiuti alle aziende grazie alla fiscalità di vantaggio. – questo il commento del presidente De Angelis – Si tratta di un provvedimento su cui abbiamo lavorato molto e che ha visto un lungo percorso iniziato con l’approvazione in Parlamento, il Decreto della Presidenza del Consiglio ed infine quello dell’Agenzia che ne disciplina termini e modalità. Un percorso laborioso ma che consentirà di poter dare aiuti concreti alle imprese che insistono sui territori del Consorzio.
Nuova linfa al territorio con contributi considerevoli utili per interventi di sostegno alle aziende e finalizzati a contrastare fenomeni di deindustrializzazione. Nessun’area del Consorzio Industriale del Lazio sarà dimenticata. Le risorse sono state infatti ripartite in maniera equa sulle zone dei vecchi consorzi industriali.
La fiscalità di vantaggio permetterà ai nostri territori di essere più competitivi e più appetibili anche per nuovi investimenti che saranno supportati con aiuti economici diretti. Tutto questo si traduce in una politica di sviluppo ed occupazione di cui beneficerà tutto il Lazio. Quello che siamo riusciti a creare è uno strumento fondamentale per il rilancio delle aree che ricadono all’interno del Consorzio industriale del Lazio».
Anche attraverso il sito istituzionale del Consorzio Industriale del Lazio le aziende sono state supportate per accompagnarle nell’iter per l’ottenimento del contributo.
Il fondo di contrasto alla deindustrializzazione interessa da vicino anche la regione Marche ed in particolare l’area che fa riferimento al Consorzio per lo sviluppo industriale Piceno Consid. L’incentivo punta infatti a contrastare i fenomeni di deindustrializzazione ed impoverimento del tessuto produttivo ed industriale di alcuni specifici territori sia del Lazio che delle Marche.
Un bando che aveva dunque una dotazione totale di 136 milioni di euro. Di conseguenza, una quota di 22,6 milioni è a disposizione anche delle aziende che insistono su quell’area, alla stessa maniera degli ex Consorzi di Frosinone, Roma-Latina, Cosilam, Rieti e Sud Pontino.
I contributi, come nel caso di quelle ricadenti nel territorio del Consorzio Industriale del Lazio, saranno concessi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, naturalmente previo rispetto dei requisiti. L’erogazione avverrà in unica soluzione a seguito del completamento e integrale pagamento degli investimenti ammessi.