È iniziato il cammino verso l’accordo di programma per il rilancio dell’economia reatina. La Giunta Regionale del Lazio ha infatti dato oggi il suo via libera a una delibera – proposta congiuntamente dagli assessori allo Sviluppo Economico e Attività produttive, Guido Fabiani, e al Lavoro, Lucia Valente – che contiene il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale del Sistema Locale del Lavoro (SLL) di Rieti.
L’approvazione di questo documento costituisce il primo passo dell’iter congiunto con il Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) che nei prossimi mesi porterà alla firma, analogamente per quanto avvenuto per l’area di Frosinone-Anagni l’anno scorso, di un Accordo di Programma per il rilancio dell’economia reatina che, si prevede, metterà in campo 20 milioni di euro per attrarre investimenti e sostenere le imprese locali. Il Progetto di riconversione – che è stato stilato con il contributo delle associazioni locali di categoria, della Camera di Commercio e del Consorzio Industriale di Rieti, e dei sindacati – analizza la situazione economica del Sistema Locale del Lavoro di Rieti (costituito da 44 dei 73 Comuni della Provincia) evidenziandone criticità e punti di forza e, individua le proposte regionali per i contenuti del futuro Accordo di Programma, concentrandosi su quattro settori-target: Green Economy, Fotovoltaico, Meccatronica e Meccanica componentistica.
Il Progetto di riconversione prevede, nel futuro Accordo di Programma, un intervento di 5 milioni di euro da parte della Regione Lazio e propone al Mise di stanziarne 15 milioni; complessivi 20 milioni di euro, quindi, che dovrebbero ripartirsi su due assi di intervento: le risorse nazionali per la riqualificazione dei siti produttivi dismessi, attraverso interventi di reindustrializzazione e promozione di nuovi insediamenti produttivi; questo tramite agevolazioni agli investimenti da finanziare grazie alla Legge 181/89; le risorse regionali dovrebbero essere invece destinate a sostenere gli investimenti delle microimprese e delle Pmi, attraverso uno strumento specifico di sostegno complementare a quello del Ministero.
La Regione intende, inoltre, contribuire alla riqualificazione e al rilancio dell’area attraverso altri interventi a sostegno delle Pmi previsti con gli strumenti del Por Fesr e con la programmazione del Bilancio regionale 2014-2016, ossia: interventi di Microcredito legati all’avviamento di microimprenditoria femminile; interventi di patrimonializzazione delle Pmi; facilitazione per l’accesso al credito con fondi Bei. Approvato dalla Giunta, il Progetto di riconversione e riqualificazione dell’economia reatina deve adesso, nelle prossime settimane, essere approvato dal Mise, dopodiché inizierà l’iter di redazione del successivo Accordo di Programma per il rilancio economico dell’area, iter che si dovrebbe concludere in tempi brevi, nei prossimi mesi.
“L’approvazione di questo Progetto di riconversione e riqualificazione costituisce un passo in avanti fondamentale nel percorso di rilancio dell’economia reatina – ha dichiarato l’assessore Fabiani – è un segno tangibile del lavoro che questa Giunta ha portato avanti in tutti questi mesi per questo territorio.
Rieti non è stata abbandonata a se stessa, anzi: per la prima volta stiamo facendo in modo che circa 20 milioni di euro siano messi a disposizione di chi vuole investire in quest’area. Questo è un primo passo per un nuovo domani del sistema produttivo reatino”.
“Con l’approvazione della delibera di oggi – ha dichiarato l’assessore Valente – abbiamo posto il primo tassello che ci porterà alla firma dell’Accordo di Programma per il rilancio economico e occupazionale del Sistema Locale del Lavoro di Rieti, come abbiamo già fatto per l’area di Frosinone-Anagni-Fiuggi. Attuare grandi progetti di sistema e non meri interventi emergenziali, rientra nella nostra visione generale di rilancio dei sistemi produttivi e dell’occupazione. La disoccupazione, in particolare quella giovanile, sta raggiungendo livelli emergenziali, sono di oggi gli ultimi dati Istat che ci parlano di un numero di disoccupati che supera la soglia dei 3,3 milioni nel nostro Paese. Per fronteggiare questa emergenza, occorrono quindi piani strutturali: aumentare gli investimenti nelle politiche attive del lavoro, ricollocare i lavoratori, stimolare la creazione di start up e incentivare le assunzioni di personale che beneficiano di ammortizzatori sociali”.